Alla raccolta ci pensano le Latterie friulane

Il settore corre ai ripari: soci Cospalat hanno conferito il prodotto al consorzio di Campoformido

UDINE. L’invito è stato raccolto. Latterie friulane, lo storico consorzio lattiero-caseario di Campoformido, è andato ieri in soccorso di una parte dei soci conferitori di Cospalat a seguito della temporanea sospensione dell’attività di raccolta imposta alla coop dalla direzione centrale salute su richiesta dei Nas.

«Siamo disposti ad aiutare le stalle sane perché sono espressione del territorio e perché lo scopo della nostra cooperativa è mutualistico», aveva assicurato subito dopo la notifica del provvedimento a Cospalat il dg di Latterie friulane, Franco Odorico.

Promessa mantenuta. Dal fine settimana piccole quantità di latte prodotto nelle stalle dei soci Cospalat sono state conferite a Campoformido e nel giro di poco – stando sempre a quanto riferisce Odorico – «si dovrebbe arrivare a circa una cisterna al giorno, vale a dire a 20 mila litri di latte».

La cooperativa di Campoformido svolge in questo caso una doppia funzione: quella di primo acquirente, vale a dire di struttura che certifica il latte e poi lo vende, e parzialmente anche di compratore finale. Una buona parte del latte prodotto nelle stalle dei soci Cospalat passa infatti da Campoformido per ottenere la certificazione che Cospalat non può al momento rilasciare, ma che è necessaria per poter poi effettuare la vendita del prodotto sul mercato.

«Di fatto a Cospalat è stato tolto temporaneamente il bollo Ce che consente di vendere il latte. Noi il bollo lo abbiamo e possiamo provvedere alla certificazione – ha spiegato ieri Odorico -. Una parte del latte lo acquistiamo per noi, un’altra parte lo certifichiamo solamente per consentirne la vendita a terzi». Anche fuori regione, tra Veneto, Piemonte e Lombardia, almeno a giudicare dalle targhe di alcuni billici che ieri si sono fatti notare nei pressi di alcune stalle aderenti al consorzio.

Chi temeva che la bufera sulla Cospalat potesse ripercuotersi negativamente sul comparto lattiero caseario regionale con un pesante contraccolpo può tirare un primo sospiro di sollievo.

Se per valutare appieno l’eventuale un danno bisognerà attendere un periodo più lungo e dunque più rilevante dal punto di vista statistico è vero anche che i primi dati sono confortanti. Vedi i resti di Latterie friulane. Se in media nel fine settimana il consorzio di Campoformido si vede restituire circa il 4,1% delle bottiglie di latte, nel fine settimana appena archiviato i resi sono stati del 3,25% (2 mila 933 bottiglie sulle 90 mila 286 distribuite), vale a dire quasi un punto percentuale in meno.

«E’ andata bene – si è limitato a commentare ieri Odorico snocciolando i dati del week-end -. Diciamo che da questa vicenda non abbiamo per ora avuto ripercussioni negative. Anzi».

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