Alla scoperta dei segreti della pitina patrimonio della Val Tramontina

Visita guidata sabato 25 novembre con partenza in pullman dalla redazione del Messaggero Veneto Degustazioni e visita al Parco delle Dolomiti Friulane. Partecipazione gratuita, ecco come iscriversi
Sta diventando il piatto tipico per eccellenza di un territorio, il Friuli occidentale, che fino a un recente passato non aveva un simbolo culinario a differenza di altre parti d’Italia: è la pitina che, dalla Val Tramontina, è partita alla conquista delle tavole della penisola e non solo. Una delizia che potrà essere scoperta e assaggiata dai lettori del
Messaggero Veneto
grazie a una visita guidata gratuita riservata loro sabato 25 novembre.


Basta iscriversi alla community Noi Messaggero Veneto e prenotare uno degli ultimi posti disponibili (tutte le informazioni su www. noimessaggeroveneto. it/eventi). Slow food, Ersa e PromoTurismoFvg sono nostri partner nell’organizzazione della giornata che si svolgerà a Tramonti di Sopra.


La tradizione.
Concettualmente la pitina è una “polpetta” di carne che, grazie alla farina di mais e l’affumicatura, le popolazioni valligiane riuscivano a conservare per lungo tempo. «E questo a partire dal cuore dell’inverno – rivela Filippo Bier, storico macellaio di Meduno –, visto che le capre la cui carne è alla base della ricetta originale venivano macellate a dicembre. Era un consumo prettamente famigliare, tramandato di generazione in generazione».


La svolta.
Negli anni’80 del secolo scorso Mattia Trivelli, indimenticato macellaio tramontino, salvò di fatto questo piatto da una probabile sparizione, visto il venir meno dell’economia agrosilvopastorale sulle cui materie prime si basava la preparazione. «Fece partire quel gran movimento – aggiunge Bier – che, grazie all’impegno di molti, oggi ci ha portato alla tutela Igp».


Il programma.
Iscrivendosi alla community di Noi Messaggero Veneto i partecipanti riceveranno il ticket da stampare e consegnare sabato 25 novembre alle 9 davanti alla redazione di Pordenone del nostro quotidiano in via Molinari 41.


Gratuitamente, saranno trasportati in autobus fino a Tramonti di Sopra. Qui, attorno alle 10, nel centro polifunzionale, ci sarà il saluto istituzionale del sindaco Giacomo Urban. Poi i partecipanti saranno divisi in due gruppi. Uno con Bier e l’altro produttore Maniel Gambon parteciperà alla spiegazione della storia della pitina con anche assaggio della sua variante cruda stagionata. L’altro gruppo con il presidente della Pro Loco Alido Rugo parteciperà nella cucina del centro alla preparazione della pitina in brut (brodo nella variante locale di lingua friulana) di polenta. Poi i relatori si scambieranno i gruppi. Saranno presenti pure i tecnici Ersa. Alla fine breve visita al vicino centro visite del Parco Naturale Dolomiti Friulane.


Il pranzo.
La giornata, come detto, è gratuita. Chi lo desidera, però, può prenotare il suo pranzo scrivendo a eventi@messaggeroveneto. it Al costo di 20 euro si potrà gustare un menù che valorizzerà la pitina e altri sapori locali, all’agriturismo Borgo Titol sempre a Tramonti di Sopra. Ci sposterà in loco con l’autobus e chi lo vorrà potrà percorrere l’ultimo tratto di sentiero a piedi, mentre per gli altri ci sarà un pulmino navetta. All’agriturismo sarà comunque messo a disposizione uno spazio per consumare il proprio pranzo al sacco per chi non vorrà andare al ristorante. Partenza per il rientro a Pordenone attorno alle 15.


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