Alla Slataper ricordati gli 8 partigiani uccisi

SACILE. Giorno della memoria quello vissuto domenica scorsa a Sacile. Alla caserma “Slataper”, in occasione del settantesimo anniversario della morte, l’Anpi ha ricordato gli otto partigiani fucilati...

SACILE. Giorno della memoria quello vissuto domenica scorsa a Sacile. Alla caserma “Slataper”, in occasione del settantesimo anniversario della morte, l’Anpi ha ricordato gli otto partigiani fucilati dai nazifascisti il 18 e 25 settembre 1944. Alla deposizione dei fiori sono seguiti i saluti delle autorità e l’orazione ufficiale del presidente dell’Anpi mandamentale Monica Emmanuelli.

«Un settembre tragico, scandito da morti ed efferatezze, quello che Sacile – ha ricordato – visse settanta anni fa. Una rapida successione di tutti segnò la memoria e minò l’equilibrio della comunità. Rastrellamenti, deportazioni, arresti raggiunsero un picco altissimo proprio nell’autunno del 1944. La paura innescata tra la popolazione fece aumentare sia le delazioni che la rete spionistica. Il 18 e 25 settembre nuove, terribili, tragedie segnarono la storia cittadina. Il 18 settembre furono torturati e fucilati nella caserma “Slataper” i partigiani Pietro Camarotto, Giovanni Pizzinato, Tullio Regini e Mario Dal Fabbro, quest’ultimo comandante del battaglione osovano Piave e medaglia d’argento al valor militare. Il 25 settembre, poi, ci fu una seconda fucilazione che – ha sottolineato Monica Emmanuelli – assunse toni di atrocità inaudite con i partigiani che subirono torture praticate con sconvolgente sadismo. Particolari che vanno e devono essere ricordati, che segnano in maniera inequivocabile quei confini che nella guerra divisero coloro che lottarono per la pace, la democrazia, l’uguaglianza e chi, invece, si rese complice dell’occupazione tedesca». A cadere in quell’occasione furono Olivo Bredariol, Luigi Giuseppe Zanin, Carmelo Lazzer e Gino Spellanzon, partigiani della Brigata Bottacin della divisione garibaldina Sabatucci operante nel Basso Piave. (m.mo.)

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