Allarme per la malattia del kiwi

Codroipo: 300 ettari di coltivazioni a rischio. Martedì assemblea a Bertiolo

CODROIPO. Il cancro del kiwi, partito dal Sud e diffuso fino in Veneto, è arrivato anche in Friuli e rischia di mettere in ginocchio le aziende agricole che lo coltivano. Per capirne di più e studiare assieme le opportune contromisure martedì ci sarà una serata informativa a Bertiolo.

Nota da tempo, la malattia si sta diffondendo nel Medio Friuli, dove già le gelate del 2009 avevano creato danni. Si ritiene comunemente che il frutto dell’actinidia - come scientificamente si chiama il kiwi - sia uno tra i più sani e affidabili, dato che la pianta non ha bisogno di troppi trattamenti.

Ma la patologia che viene avanti, minacciando nel Codroipese 300 ettari di coltivazioni di kiwi in 200 aziende, si può contrastare o converrà estirpare l’impianto? In tal caso, come osserva Claudio Bressanutti, codroipese e vicedirettore della Federazione provinciale Coldiretti, si deve mettere in conto una spesa di 40 mila euro per ettaro per la messa a dimora, senza calcolare il danno dal mancato introito e dalla ridotta produzione iniziale. D’altra parte, è comprovata una maggiore sensibilità al cancro batterico proprio nelle piante giovani.

Un incontro per aiutare a destreggiarsi nella nuova emergenza è in programma - come si è detto - martedì, alle 20.30, a Bertiolo, nella nuova sala parrocchiale di via Diaz, dietro la chiesa. Anzi, quello organizzato da Coldiretti Udine sarà un utilizzo pubblico in anteprima, dato che l’oratorio - lo ricordiamo - viene inaugurato ufficialmente, insieme con la sistemazione della scuola materna, oggi, alle 16, alla presenza dell’arcivescovo Mazzocato.

Quanto all’incontro di martedì, la presidente Coldiretti Rosanna Clocchiatti ha invitato tutte le aziende frutticole produttrici di actinidia della provincia. Interverranno Simone Saro, del servizio fitosanitario e chimico dell’Ersa (su £Biologia e diffusione del cancro batterico dell’actinidia da Pseudomonas syringae pv. Actinidiae - Psa”), Gianluca Governatori, del servizio fitosanitario della Regione (“Misure fitosanitarie e interventi regionali per il controllo Psa”), oltre al responsabile del servizio regionale stesso, Carlo Frausin. «La situazione fitosanitaria dell'actinidia non è rassicurante nella nostra Regione, nonostante attente politiche di controllo e di gestione adottate»: sottolinea Frausin. Si parla infatti di un batterio estremamente virulento: ne favoriscono la diffusione le condizioni di forte umidità, come appunto sta accadendo in questa primavera così piovosa.

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