Alle porte di Sacile la “Cuba del nordest”

Il Moderno opificio del sigaro dà lavoro ad alcuni liventini. L’ad: «Non c’è solo il Toscano, Italico prodotto di qualità del territorio»

SACILE. La Cuba del Nordest? È Orsago, a due passi da Sacile. In via Bocche di Sotto c’è il Moderno opificio del sigaro italiano srl, Mosi per tutti. Sigari, fumo lento e business.

«Non esiste soltanto il Toscano – registrano il nuovo polo del fumo lento tricolore i siti internet –. La produzione è partita in febbraio 2014 e il prodotto è sui mercati da un anno».

L’amministratore unico dell’azienda – che dà lavoro a molti sacilesi – è un giovane “capitano coraggioso” che ha chiuso il primo bilancio 2014 con un milione di fatturato, Andrea Casagrande. I non fumatori avranno le loro ragioni, ma a Orsago aumenta il fatturato.

Fa concorrenza al Toscano con i sigari “Ambasciator Italico”: è partito alla conquista dei mercati con socio la Grand River Enterprises (società degli indiani mohicani), poi Cesare Pietrella ha messo i capitali. «Avevamo la proprietà di un terreno e siamo orgogliosi di essere trevigiani – ha spiegato Casagrande –. Abbiamo dato lavoro a tempo indeterminato a 14 persone. Con una manifattura a Beneveneto e rappresentanti siamo una squadra a quota 45. La trincea che viviamo è quella della burocrazia, le banche».

Azienda giovane e l’entusiasmo, c’è. «Il lavoro è molto stimolante – racconta Elena Della Colletta, sacilese assunta sulla “via del tabacco” di Orsago –. Siamo una bella squadra. I prodotti Mosi sono ad alto tasso artigianale: vincenti».

Il marketing va forte: le parole d’ordine sono design e lusso. «Il nostro sigaro è scelto e apprezzato da molte star (anche Al Pacino) e il ritorno del sigaro si declina secondo tre regole fondamentali – dicono in azienda e sul sito web dedicato –. Formato snello, aroma ricercato, manifattura artigianale.

«Nel sigaro oggi si cercano due qualità, comfort e design – dettaglia Maria Rosaria Cautilli di “Ambasciator Italico” –. Si libera il sigaro della tradizionale rudezza per trasformarlo in un simbolo di eleganza e di lusso: da condividere».

Gli aromi insoliti: ammazzacaffè, poi liquirizia e soave. Se il cubano resta il sigaro classico, quello legato ai film, viaggi, avventura e tradizione, il sigaro di design è fatto con tabacco esclusivamente italiano e la cabina di regia è a Orsago.

«Ogni sigaro di “Ambasciator Italico” è realizzato a mano – dicono a Orsago – e con i prodotti del territorio. Tabacco italiano e poi la fascia è nordamericana: arriva dalle coltivazioni del Tennensee e del Kentucky. L’azienda può risollevare dalla crisi il territorio che è a cerniera tra Veneto e Friuli». Il sigaro di Orsago ha un’altra caratteristica: è social: ecco l’“Accademia del fumo lento” per una nicchia di cultori che si scambiano pareri nei forum.

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