Allevamento di suini, petizione dei residenti: «Odore insopportabile»

L’allevamento di suini di via San Bernardo è troppo vicino all’area residenziale e gli abitanti nella via e nella vicina via Barigliaria – tra i comuni di Tavagnacco e Udine – non sono più disposti a tollerarne l’odore. Le loro rivendicazioni sono state portate avanti dal Movimento Difesa del cittadino Fvg attraverso una petizione (che conta un centinaio di firmatari) inviata nei giorni scorsi al Comune e per conoscenza anche a Regione, Azienda per l’assistenza sanitaria Friuli Centrale e Prefettura. In sostanza chiedono un monitoraggio sui livelli di «inquinamento ambientale» in conseguenza dei «persistenti picchi di attività produttiva giornaliera dell’Azienda agricola Mansutti di via San Bernardo a Udine».
Non solo. I cittadini spingono per «l’abrogazione dell’articolo 14 del Piano regolatore generale comunale», in vigore dal gennaio 2013, perché prevede «un parametro iniquo», contemplando una distanza di poche decine di metri tra l’allevamento e gli edifici della zona residenziale. Si vuole conoscere «l’iter che è stato seguito in merito all’articolo 14 “Allevamenti intensivi”», cioè se è stato chiesto «preliminarmente, per le vie formali, il parere dell’Aas, dal momento che per i nostri assistiti si rende indifferibile che l’Amministrazione possa abrogare tale articolo» indica nella petizione il vicepresidente regionale del Mdc Fvg Agostino Aztori. Si vuole scoraggiare l’ipotesi che altri agricoltori o aziende agricole «possano costruire altri allevamenti di siffatta capienza nelle vicinanze di aree residenziali». Nella sottoscrizione, i cento firmatari ribadiscono che «un allevamento di 1970 capi di suini si possa considerare intensivo» e che la stessa Aas «nelle linee guida del 19 ottobre 2011 cita le distanze da tenere: ad esempio 700 capi devono essere collocati a 700 metri dalla zona residenziale». «La stessa Aas – si legge ancora – ha avallato una condizione igienico-sanitari di 1970 capi di suini a 265 metri dalla prima abitazione, nel momento in cui le precedenti giunte comunali hanno consentito la distanza di 30 metri tra l’allevamento e le case, in contrasto con i Comuni di Tavagnacco e Reana che, nei rispettivi Prgc, hanno disposto la distanza minima a 300 metri».
L’azienda di recente ha ampliato la costruzione «con un capannone attiguo a quello esistente, con una superficie complessiva coperta di 2.350 metri quadrati».Una concessione, rilasciata dalla precedente giunta, che i cittadini giudicano «un’offesa lesiva della qualità della vita propria e dei familiari conviventi, giacché concorrerà ad aumentare la loro sofferenza». All’associazione Mdc è stato dato mandato «di monitorare settimanalmente l'attività dell’azienda agricola, in particolare quando sarà a pieno regime, per consentire al Comune di disporre gli accertamenti tecnici dell’odore percepito nell’arco di una giornata e per un periodo minimo di un mese, finalizzati a quantificare le molestie olfattive presenti nell’area in esame». Tra il 2016 il 2017 il problema era stato più volte segnalato alla precedente amministrazione.
Proseguono, intanto, gli appuntamenti con il caffè del Messaggero sui problemi dei quartieri: oggi, alle 10, l’incontro è alla pasticceria De Luisa di viale Palmanova. —
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