Alpini, finanziata l’adunata 2014 di Pordenone FOTO

Regione, Provincia e Comune impegneranno oltre un milione. Mille penne nere hanno sfilato alle “prove generali” di Claut

CLAUT. L’Ana incassa tre risultati dalla 38.ma adunata sezionale di Claut (in onore dei 75 anni di fondazione e dei 60 di rifondazione), organizzata in maniera impeccabile dalle penne nere del capogruppo Danilo Candussi: l’annuncio che i finanziamenti per la kermesse nazionale 2014 ci sono; il pienone di alpini della provincia, almeno un migliaio, che hanno risposto all’appello del presidente Giovanni Gasparet assieme alle istituzioni; la riuscita sinergia con le sezioni contermini, ben sei quelle che ieri non sono mancate col loro labaro, ovvero Treviso, Venezia, Udine, Cividale, Vittorio Veneto e Conegliano.

La Regione, per l’adunata nazionale in città, metterà sul piatto 800 mila euro. E’ già stata approvata la generalità di giunta, ereditata dall’amministrazione Tondo, con indicato il vicepresidente Sergio Bolzonello (successore di Luca Ciriani) referente nel Coa.

La Provincia ha stanziato 150 mila euro, 50 mila già erogati, ha confermato il presidente Alessandro Ciriani. Il Comune capoluogo metterà a disposizione i servizi e il supporto logistico. Sono già sette i grandi sponsor privati, del territorio, che hanno assicurato un robusto sostegno economico. L’organizzazione può così procedere con serenità, in attesa della prossima riunione del comitato organizzatore, il 10 settembre.

In prima fila – in realtà hanno sfilato per ultimi, come vuole l’organizzazione Ana, davanti al palco realizzato con tronchi di alberi della Valcellina – gli alpini di Claut, Cimolais, Andreis e Barcis. Davanti a loro, il coordinatore di zona Dario Bellitto, con tre cuscini tricolori e altrettanti cappelli alpini, quelli dei capigruppo «andati avanti», Giuseppe Bressa, Luigi Tavan e Teo De Zorzi.

Tra i tanti, un migliaio, Giuseppe Perisan, sanvitese rientrato dal Sudafrica, Valentino Lorenzi, clautano, nuovo presidente di zona dell’associazione famiglie caduti e dispersi in guerra, la campagnola con gli alpini anziani, quelli di Pordenone centro col loro bandierone, il colonnello Antonio Esposito, da oggi di nuovo in Afghanistan con la Julia.

Ha chiuso il serpentone di mille penne nere – il cui passo è stato scandito dalle bande di Tamai e Orzano –, dall’area ammassamento Mariae alla piazza, lo striscione che aveva fatto calare il sipario anche all’adunata nazionale di Piacenza: «Arrivederci a Pordenone 2014».

Sindaci con la fascia tricolore: l’ospitante Gionata Sturam, Franca Quas di Andreis, Felice Manarin di Vajont, Fabio Borsatti di Cimolais, gli assessori di Barcis e Montereale, Bruno Stella e Claudio Vettoretto. Dopo il ricevimento in municipio («questa era zona di reclutamento e anche se la leva è stata abolita, gli alpini esistono e hanno sempre voglia di fare», ha detto il presidente), l’alzabaniera e l’onore ai caduti in piazza San Giorgio: Claut ha onorato tutti i caduti, anche i suoi 23, i 27 dispersi e i 10 morti prigionieri durante la prima guerra mondiale, e i 29 caduti e 24 dispersi nella seconda.

A celebrare la messa, il parroco don Eugenio Biscontin, figlio di alpino combattente nel secondo conflitto. «A che cosa è servito il sacrificio di tanta gente – ha chiesto – quando anche noi italiani non andiamo d’accordo?».

Ha auspicato che, come prevede la Costituzione, «siano rimossi gli ostacoli economici e sociali» e siano educate le nuove generazioni perché «non ci sono solo diritti, ma anche doveri». Se a Forcella Clautana 96 anni fa le penne nere tentarono di respingere gli invasori, oggi è necessario, ha concluso il parroco, «impedire l’avanzata dell’odio e della superbia».

La Valcellina si è meritata questa festa, per dirla con le parole del capogruppo Danilo Candussi, perché «in ogni famiglia qui c’è un alpino». Tutta la località turistica – e tanti sono stati i villeggianti incuriositi dall’invasione di penne nere – è stata imbandierata con tricolori.

Sotto un sole cocente (un alpino è stato colto da malore), gran finale dell’evento – che in due settimane ha coinvolto anche le comunità di Barcis, Montereale e Andreis – con il carosello della Banda di Orzano, prima del tradizionale rancio al palazzetto dello sport. In attesa dell’adunata nazionale 2014, perché adesso, le prove generali sono davvero finite.

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