Alpini, Trieste si candida per l'adunata 2029
Assegnato a Gemona il raduno triveneto 2026 nel 50º del terremoto

UDINE. Non si sono ancora spenti gli echi del successo dell’adunata nazionale degli alpini a Udine che già si guarda al futuro. Tanto che l’ambìto evento potrebbe tornare presto in regione.
L’idea era stata lanciata dal presidente della sezione Ana di Pordenone proprio nella giornata conclusiva dell’adunata in Friuli: «Perché no a Trieste nel 75° del ritorno all’Italia? Sappiamo che la sezione è piccola, ma credo che saremo tutti disposti ad aiutarla».
Detto e fatto: sabato, alla riunione del terzo raggruppamento, la sezione di Trieste ha annunciato la candidatura. Di più: il raggruppamento – che comprende i presidenti di tutte le sezioni del nord est – ha assegnato all’unanimità l’adunata triveneta 2026 a Gemona, nel cinquantesimo del terremoto.
LA PROPOSTA
Domenica 14 maggio scorso, tardo pomeriggio. La sezione Ana di Pordenone ha appena concluso la sfilata a Udine, che ospita l’adunata nazionale (finalmente, dopo due anni di rinvii a causa del Covid). Il presidente Ilario Merlin ragiona ad alta voce.
La dinamica dell’assegnazione dell’adunata nazionale si fonda su molte variabili, tra le quali il principio di rotazione. L’Ana nazionale è suddivisa in quattro grandi “aree”, ovvero i raggruppamenti, e tendenzialmente questo principio lo rispetta, salvo in presenza di particolari scadenze storiche.
Udine lo scorso maggio ha passato la stecca a Vicenza, che a sua volta attendeva di riavere l’adunata dal 1991. Candidature forti per i due anni successivi, anche se non ancora formalizzate, sono Biella per il 2025 e Brescia per il 2026, città tra le più alpine d’Italia, che la attende da 23 anni. Occorre, dunque, guardare oltre queste due annate di calendario. «Auspico – disse Ilario Merlin a Udine – che la sezione di Trieste si candidi per l’adunata del 2029. Un modo solenne per celebrare i 75 anni del ritorno all’Italia. Sarebbe una vera adunata degli alpini del Friuli Venezia Giulia».
LA CANDIDATURA
Detto e fatto. La sezione Ana di Trieste, col presidente Paolo Candotti, ha comunicato nel corso della riunione del terzo raggruppamento che si è tenuta a Gorizia, che intende ufficializzare la candidatura proprio in occasione dei 75 anni del ritorno all’Italia.
Trieste, peraltro, condivide già ora il podio più alto, assieme a Torino, del numero di adunate degli alpini ospitate: ben sei. Per il capoluogo del Friuli Venezia Giulia sarebbe dunque la settima, dopo l’ultima del 2004.
LA TRIVENETA
Dunque, giù tra sei anni la regione potrebbe ospitare di nuovo l’adunata nazionale. Da Gorizia, inoltre, un’altra notizia gradita alle penne nere e non solo: nel 2026 sarà Gemona a ospitare il raduno del terzo raggruppamento.
Lo scorso dicembre, il presidente della sezione di Gemona Ivo Del Negro aveva inviato al segretario del 3° raggruppamento la candidatura, motivata dalla circostanza che nel 2026 ricorrono i 50 anni dal terremoto. Quell’anno morirono sotto le macerie quasi mille friulani, compresi i 29 artiglieri da montagna dei gruppi Udine e Conegliano e genieri che prestavano servizio nella caserma Goi di Gemona.
IL GRAZIE DEL FRIULI
Il presidente nazionale Franco Bertagnolli propose l’istituzione dei cantieri di lavoro – undici strutture composte da circa 100 uomini – per intervenire prontamente con materiali, mezzi e uomini nelle case lesionate.
L’Ana venne poi scelta dal Congresso degli Stati Uniti come referente per l’attuazione del programma di aiuti al Friuli, gestendo 53 miliardi di lire in centri residenziali per anziani e scuole. «Il 2026, con l’adunata del Triveneto, sarà l’occasione, da parte della gente friulana, di dimostrare la propria riconoscenza e l’affetto a tutti gli alpini che torneranno in Friuli».
LE PROSSIME SCADENZE
L’ultimo raduno del Triveneto in Friuli si è svolto nel 2019 a Tolmezzo, organizzato dalla sezione Carnica; poi quattro edizioni in Veneto: nel 2022 ad Asiago, nel 2023 a Belluno, nel 2024 a Bibione (organizzato dalla sezione di Venezia) e nel 2025 a Conegliano. Ai raduni del Triveneto partecipano mediamente 20 mila alpini.
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