Alzheimer, quattro i centri d’eccellenza per la diagnosi precoce e le terapie più avanzate

Sono a Torino, Milano, Brescia, Roma. Si distinguono dagli altri per la presenza di luminari della neurologia, per le sofisticate apparecchiature diagnostiche, per i promettenti progetti di ricerca in cui sono impegnati

Superspecialisti di fama mondiale e 600 ambulatori dedicati interamente alla diagnosi e alla terapia dell’Alzheimer. E poi oltre 500 strutture specializzate nell’assistenza e nella cura, tra centri diurni, istituti di riabilitazione, Rsa (residenze sanitarie assistenziali) e case famiglia.

I fantastici quattro

Il nostro paese ospita numerose realtà d’eccellenza per l’assistenza e la cura dell’Alzheimer. Ma in questo vasto e variegato panorama, ci sono 4 centri che si distinguono dagli altri per la presenza di luminari della neurologia, per le sofisticate apparecchiature diagnostiche, per i promettenti progetti di ricerca in cui sono impegnati e per gli eccellenti programmi di riabilitazione, prevenzione e cura della malattia.

Da Nord

L’Istituto Neurologico Besta di Milano è tra questi. Fondato un secolo fa con l’intento di occuparsi di neuroscienze è ormai diventato un centro di riferimento nazionale. La metà dei suoi pazienti arriva in Lombardia dal resto d’Italia.

All’avanguardia è anche l’Irccs Fatebenefratelli di Brescia che oggi rappresenta un centro leader nella ricerca e nella cura dell’Alzheimer. Famoso specialmente per le grandi capacità di diagnosi precoce della malattia fin dalle sue primissime fasi, l’Irccs Fatebenefratelli è anche impegnato in numerose attività di ricerca e programmi riabilitativi sperimentali a livello internazionale.

Tra le eccellenze italiane c’è anche l’Unità Valutativa Alzheimer operativa presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, una realtà molto attenta ai pazienti e alle loro famiglie, dove si studiano nuove tecnologie per la diagnosi e l’assistenza dei malati.

A Sud

È poi diventato un punto di riferimento per tutte le regioni del Sud il centro d’eccellenza della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs-Università Cattolica di Roma.

Oltre a prendersi cura dei malati e a offrire sostegno alle famiglie, l’ospedale universitario romano è anche capofila del progetto denominato “Interceptor” che ha come obiettivo di identificare (nella popolazione dei soggetti con “declino cognitivo lieve”) quelli a maggior rischio di evoluzione verso la malattia di Alzheimer.

Nel progetto, sostenuto dal ministero della Salute, sono coinvolti l’Istituto Neurologico Besta e l’Irccs di Brescia.


 

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