Ambiente Servizi, rinnovati i vertici: Mascherin succede a Gasparotto, sei sindaci disertano l'assemblea dei soci

Enri Lisetto
Il presidente in pectore Renato Mascherin assiste all’assemblea dei soci dalla loggia del teatro (foto Missinato)
Il presidente in pectore Renato Mascherin assiste all’assemblea dei soci dalla loggia del teatro (foto Missinato)

PORDENONE. Ambiente Servizi spa ha una nuova governance: l’accordo trasversale tra i sindaci non ha registrato il minimo cedimento. Sì al nuovo consiglio di amministrazione nel coordinamento intercomunale dei primi cittadini a maggioranza; unanimità nella successiva assemblea dei soci, alla quale non hanno partecipato i sei “dissidenti”. Le parole d’ordine del neopresidente Renato Mascherin: soddisfazione, trasparenza, dialogo, sinergia.

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Chi c'era e chi no
All’assemblea di coordinamento intercomunale, presieduta dal sindaco di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie, era presente il 95,49 per cento del capitale detenuto dai Comuni. Gli assenti: Castelnovo, Fontanafredda, Pinzano e Spilimbergo. In discussione tre punti: la composizione del cda (cinque componenti), i nomi (Renato Mascherin indicato alla presidenza, Stefano Bit, Laura Borin, Franca Tomè e Francesco Francescut consiglieri), i compensi (200 euro a seduta). La lista era stata sottoscritta dal 71,99 per cento del capitale, quindici sindaci.

Il voto
Tre votazioni “fotocopia” hanno confermato l’accordo triennale: 14 i sindaci a favore (70,76 per cento del capitale) ovvero Brugnera, Casarsa, Fiume Veneto, Lignano, Cordovado, Pasiano, Porcia, Polcenigo, Pravisdomini, Sacile, San Giorgio, San Vito, Sesto al Reghena e Valvasone Arzene. Il blocco dei sei astenuti: Arba, Azzano Decimo, Chions, Morsano, San Martino al Tagliamento, Zoppola.

Il regista
Il regista dell’operazione, Antonio Di Bisceglie: «Abbiamo fatto un buon lavoro, dato indicazioni di alta qualità». Al termine dell’assemblea dei soci, che ha recepito all’unanimità le indicazioni dei sindaci, ha aggiunto: «Si conclude un periodo tormentato. Si è determinato un nucleo di sindaci che ha condiviso il superamento della passata presidenza». Ha ironizzato: «Penso di essere di centrosinistra. Se si rivendica l’autonomia dei sindaci non è che poi si rivendica l’appartenenza politica». Su Isaia Gasparotto: «Era stato invitato a recedere dalle sue dichiarazioni». Sul futuro: «Superiamo i contenziosi con i soci e riprendiamo la via delle relazioni sindacali che era stata smarrita».

I sindaci contrari
Non hanno inteso votare contro per non dare un segnale di rottura, ma si sono astenuti sei primi cittadini «esclusi» dall’accordo. «Il presidente di Zipr è certamente competente ed ha molti impegni. Spero che trovi il tempo di seguire in modo idoneto anche Ambiente Servizi. Non siamo stati coinvolti in questo confronto e non sentendoci rappresentati da queste candidature, ci asterremo per non creare una spaccatura», ha aperto Francesca Papais, sindaco di Zoppola. Concetto rafforzato dal sindaco di Morsano Giuseppe Mascherin: «Vorrei votare contro, ma mi astengo per rispetto del candidato presidente». Ha citato il diffuso modo di dire tra i giovani “non esiste” il sindaco di Arba Antonio Ferrarin: «Non esiste che il presidente che ha creato e lanciato la società debba chiudere il mandato così, tacciato da Confindustria senza che nessuno abbia qualcosa da dire». Francesco Del Bianco, sindaco di San Martino: «Non mi sento rappresentato politicamente né territorialmente». Marco Putto, Azzano Decimo, critico già nei giorni scorsi: «In questa società non si riesce a fare sintesi. Ebbe esito infruttuoso il tentativo di una spallata per non perpetrare uno schema di potere. Era un grido disperato: la politica deve interloquire con industria e sindacati, ma la decisione dovrebbe essere di competenza di questa assemblea. Invece, si è scelto di escludere qualcuno». Ha rilanciato Renato Santin, sindaco di Chions: «Gravissimo avere escluso il centrosinistra e la responsabilità è del sindaco di San Vito al Tagliamento».

I sindaci a favore
Michele Leon, sindaco di San Giorgio: «La politica non può entrare in gioco? Lo ha sempre fatto in passato. Spero che la spa ora ampli i servizi ai Comuni e lo può fare con una guida autorevole». Infine, «inutile nascondersi, le segreterie dei partiti fanno sintesi», ha ammesso Markus Maurmair, alla guida di Valvasone Arzene. Che guarda al futuro: «Lavorare a una società unica del Friuli occidentale. Ambiente Servizi era la prima a non essere d’accordo. Ma come siamo stati bravi per l’acqua...».

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