Amianto in discarica, aut aut del sindaco
CORDENONS. Caso discarica, c’è l’ordinanza sindacale per la messa in sicurezza del cumulo di rifiuti rinvenuti ancora nel 2012 durante le fasi di pulizia del sito. Tra questi vi sono anche frammenti di cemento amianto, pericolosi per la salute. Sulla pericolosità e sull’urgenza di messa in sicurezza il Corpo forestale regionale si era già espresso a maggio.
A giugno l’Asl lo aveva ribadito. Ieri il sindaco Mario Ongaro ha emesso l’ordinanza nei confronti della Geo Nova di Treviso, ditta che realizzerà in project financing e gestirà l’impianto, di isolare il cumulo di rifiuti in questione nel più breve tempo possibile, secondo un cronoprogramma che questa dovrà presentare entro 10 giorni e con le modalità indicate nella relazione descrittiva di giugno, così come approvata da Arpa e Asl.
L’ordinanza arriva a oltre un mese di distanza dal parere favorevole di da parte dei due organi di controllo rispetto alle modalità di isolamento dei rifiuti proposte dalla ditta stessa. Ritardo su ritardo: invece il tempo stringe perché Geo Nova ha in scadenza con la banca un finanziamento vincolato alla realizzazione della discarica, mentre il Comune di Cordenons ha in piedi un debito di 4 milioni di euro con il Comune di Pordenone per l’utilizzo passato della sua discarica di Vallenoncello.
La Regione tuttavia non si è ancora espressa su come e dove Geo Nova potrà smaltire il cumulo di rifiuti, fatto questo che mette una grossa ipoteca sui costi dell’intera operazione. L’ordinanza di Ongaro taglia la testa al toro: avvia cioè la messa in sicurezza dei rifiuti (isolandoli dal resto dell’area), consentendo di fatto a Geo Nova di dare corso alla realizzazione della discarica. Si tratta però di corsa contro il tempo che dovrebbe concludersi nel giro di pochi mesi, pena il fallimento dell’operazione e costi esorbitanti per le casse del Comune.
Un’altra incognita resta il parere della Regione che dovrà accogliere o meno la richiesta di Geo Nova e Comune di smaltire l’amianto in una delle otto vasche della nuova discarica (per contenere i costi). Ciò costituisce variante al provvedimento di Via (valutazione di impatto ambientale) al progetto della discarica concesso nel 2011, poiché cambia la tipologia dello stesso impianto. Se la proposta fosse bocciata, smaltire all’esterno farebbe lievitare di troppo i costi.
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