Analisi, previsioni e calcoli: l’ultimo giorno di lavoro di un Consiglio regionale già in campagna elettorale

Nella seduta finale della legislatura quasi tutti pensano al voto del 2-3 aprile

Mattia Pertoldi
L'ultima seduta in aula del Consiglio regionale
L'ultima seduta in aula del Consiglio regionale

UDINE. Chi cercherà il ritorno a piazza Oberdan sbuffa e guarda con impazienza l’orologio perchè mancano meno di due mesi alle Regionali e bisogna andare a caccia di preferenze.

Quelli che non possono ripresentarsi, oppure hanno scelto di non ricandidarsi, vivono invece l’ultimo giorno di lavori del Consiglio regionale con decisamente più calma e serenità.

Zilli con Bordin e Boschetti
Zilli con Bordin e Boschetti

Lo sfondo, in sintesi, è quello dell’Aula di piazza Oberdan dove si discute della legge Omnibus – l’ennesima di questa legislatura – presentata dal gruppo della Lega.

La realtà, tuttavia, è quella di un Consiglio in cui l’attenzione ai lavori è ridotta al minimo con tutti, o quasi, che si lasciano andare ad analisi, previsioni e calcoli sul voto del 2-3 aprile.

Riccardi, Bini e Piccin
Riccardi, Bini e Piccin

Quasi tutti dicevamo, ma non Sergio Bolzonello anche se è quasi inevitabile pensare che almeno una pacca sulla spalla, l’ex vicepresidente, la darà al fratello Carlo, per quanto candidato con la lista Fedriga. Il dem, papillon e vestito elegante, è tra i primi ad arrivare in Consiglio.

Giovedì 16 febbraio festeggerà i 40 anni di iscrizione all’Albo dei commercialisti mentre mercoledì 15 febbraio ha chiuso la sua esperienza a Trieste dopo dieci anni. «E la cosa che mi lascia più orgoglioso – racconta – è che d’ora in avanti non peserò sulle tasche dei contribuenti perchè ricordo che è stata la giunta Serracchiani, nella passata legislatura, ad abolire i vitalizi».

Basso, Di Bert e Barberio
Basso, Di Bert e Barberio

Poco più in là c’è Edy Morandini che invece vuole il bis in Aula. Le preferenze, si sa, sono un lavoro non scontato in cui la presenza territoriale di possibili competitors conta parecchio.

Non stupisce, così, che Morandini si informi di quanto possa essere vera la voce che disegna il sindaco di Magnano in Riviera, Roberta Moro, come possibile candidata della Lega.

A due passi dal bar interno, poi, si muovono Francesco Russo, Cristiano Shaurli e l’ex assessore ai Trasporti Lodovico Sonego. Chiacchierano di infrastrutture, si suppone, con Shaurli che poi estrae dalla tasca un foglio A4 ricco di previsioni, sue e del gruppo, sull’esito delle elezioni, comprensivo di percentuali dei singoli partiti.

Shaurli con Sonego e Russo
Shaurli con Sonego e Russo

È tranquillo, e non potrebbe essere altrimenti, visto che ha deciso da tempo di archiviare l’esperienza politica. «Cosa farò? Me lo chiedono in tanti. Vedremo» chiosa prima di nascondere cifre e numeri agli occhi del curioso cronista. In Aula, intanto, il clima si surriscalda.

L’assessore Pierpaolo Roberti dovrebbe rispondere a un’interrogazione posta da Massimo Moretuzzo al posto di Fabio Scoccimarro. Si parla di ambiente, e di una recente posizione tenuta da Stefano Turchet. Roberti, per un motivo oppure per l’altro, non replica direttamente alla questione dell’autonomista i cui «vergognatevi» urlati di rimando ai banchi della giunta echeggiano fino ai “passi perduti”.

In contemporanea in corridoio si chiacchiera del Terzo polo e dei rallentamenti centristi nelle operazioni di raccolta delle firme, necessarie per presentarsi alle Regionali, nel collegio di Tolmezzo e in quello di Trieste. «Bisogna vedere se dopo i risultati in Lombardia riusciranno a superare la soglia di sbarramento» del 4% mormora un gruppetto dem.

Nel frattempo, all’interno, è Mariagrazia Santoro a scagliarsi contro la maggioranza. Mentre lo fa entra l’assessore Tiziana Gibelli, alle ultime settimane di incarico. Osserva lo schermo e sussurra: «Deduco siamo ancora alle interrogazioni e non alla norma. Vorrà dire che mi porterò avanti con il lavoro e comincerò a staccare i miei quadri dall’ufficio». In vista dell’addio a Palazzo, ovviamente.

Tra una votazione e l’altra, inoltre, il leghista Danilo Slokar e il meloniano Antonio Lippolis discutono se non sia il caso, nella prossima legislatura di nominare «un assessore alle lingue minoritarie» per quanto «il lavoro di Roberti sia stato ottimo».

E a proposito di leghisti, infine, una manciata di metri più a sinistra l’assessore Barbara Zilli e il consigliere Luca Boschetti stanno firmando l’accettazione della candidatura nelle liste del Carroccio.

Il tutto prima di sera e dell’ultimo via libera della legislatura a una legge del centrodestra. Da oggi sarà davvero soltanto campagna elettorale per tutti. In bocca al lupo. —

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