Anche i medici si alleano per difendere l’Ass isontina
GORIZIA. Associazioni dei malati, dei disabili e degli invalidi ma anche, ed è questo uno dei dati di maggior rilievo, i medici di base. Tutti uniti per difendere la sanità goriziana e isontina.
È una mobilitazione davvero senza precedenti quella che sta prendendo corpo in questi ultimi giorni scanditi dall’avvicinarsi di decisioni definitivi che peseranno sul futuro della sanità locale, dal Punto nascita alla questione del centro trasfusionale.
I sodalizi che tutelano gli utenti goriziani con il sostegno della federazione dei medici si affiancano alla battaglia già avviata dai sindaci e dai consigli comunali del territorio coalizzandosi in un comitato che si è fatto promotore di una petizione pubblica con raccolta di firme a sostegno del documento della conferenza dei sindaci dell’agosto 2012, per la salvaguardia della Azienda sanitaria isontina, destinata a scomparire a partire da primo gennaio 2014 in base alla Legge regionale 25 del 13 dicembre 2012.
Il Comitato per la difesa della sanità isontina è costituito come detto dalle principali associazioni dei malati, dei disabili e degli invalidi della provincia di Gorizia, e sostenuto dalla Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale provinciale.
Una delegazione del comitato ha incontrato in municipio il sindaco di Gorizia Ettore Romoli e durante il summit è stata espressa preoccupazione per la scelta regionale «che, nell’ottica di una razionalizzazione delle risorse, ha penalizzato la nostra realtà provinciale, senza una motivazione plausibile» hanno affermato i delegati del comitato.
«Abbiamo assistito nel tempo alla perdita di gran parte delle strutture ospedaliere e territoriali della provincia di Gorizia – hanno aggiunto gli esponenti del sodalizio -, una realtà caratterizzata da una elevata percentuale di persone anziane e fragili. È plausibile che la perdita dell’autonomia sanitaria abbia ulteriori ricadute negative in termini di offerta sanitaria, già oggi decisamente inferiore a quella delle altre realtà provinciali della nostra regione».
Il sindaco Romoli, da parte sua, ha espresso «forte apprezzamento per la costituzione del comitato che manifesta la volontà dei cittadini di sostenere l’impegno dei sindaci in questo delicato settore». Romoli ha, quindi riconfermato «la contrarietà all’unificazione dell’Azienda sanitaria Isontina con Trieste che non crea alcun risparmio e determina invece forte preoccupazione in città e in provincia».
Inoltre, il primo cittadino goriziano ha ribadito il suo impegno «per salvaguardare e migliorare alcuni importanti servizi, a partire dal Punto nascita, per il quale si sta lavorando in un’ottica transfrontaliera».
Dall’incontro tra Romoli e gli esponenti del nuovo comitato è emersa la condivisione degli obiettivi e la reciproca volontà di proseguire con forza il percorso intrapreso, anche attraverso azioni comuni, nella consapevolezza che dietro le varie sigle delle associazioni aderenti all’iniziativa vi sono migliaia di cittadini che chiedono a gran voce «il mantenimento dell’autonomia a garanzia di servizi necessari alla popolazione».
E proprio questo mantenimento sarà il principale obiettivo - condiviso nell’ambito del vertice in municipio – da centrare con questa combilitazione unitaria.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto