Anche Sina trasloca: via Nuova di Corva resta abbandonata

Pordenone, uffici vendite in viale Venezia nella “cittadella dell’auto”. Rotatoria in arrivo tra la Pontebbana e vial d’Aviano

PORDENONE. Via Nuova di Corva si svuota. Ancora. La concessionaria Sina (punto vendita Fiat, Alfa Romeo, Kia) chiude, o meglio si trasferisce in viale Venezia nell’ambito del progetto della cittadella dell’Auto, vero e proprio “pallino” di Duilio Sina. Una scelta che punta a contrastare la crisi e a rilanciare il mercato partendo dal servizio, ma che cambia anche il volto di alcune zone della città.

Il progetto punta ad accentrare l’attività in un unico sito e quindi a rivedere sedi minori (per modo di dire viste le dimensioni del sito di via Nuova di Corva). E così, dopo la chiusura dell’Emmezeta e di Gros Market, viene meno un altro storico marchio in quella che era una via strategica per la città, sia per il collegamento verso la bassa pordenonese sia per la vicinanza all’autostrada e alla zona industriale della città.

Il trasferimento. Work in progress non chiusura definitiva, assicura il gruppo Sina. «E’ una tappa del processo che porterà, entro fine anno, a completare la cittadella dell’auto in viale Venezia – spiega Marco Dreosto, responsabile marketing e comunicazione del gruppo -. Per il momento in via Nuova di Corva restano le officine e il magazzino ricambi (dove sono impiegate all’incirca una trentina di dipendenti), che a fine anno dovrebbero essere trasferite nella nuova sede». La nuova cittadella – su una superficie di 50 mila metri quadri – dovrebbe essere operativa, nelle intenzioni del gruppo, a partire dal 2014.

Il futuro. Cosa accadrà delle superfici commerciali di via Nuova di Corva? «E’ interesse del gruppo non tenerle vuote anche perché parliamo di immobili di proprietà Sina – spiega Dreosto -. Ci sono diverse prospettive che potrebbero interessare quel sito e non si parla necessariamente di una cessione a terzi. Al momento è prematuro parlarne, ma credo che ci siano elementi che portino a essere positivi sulla possibilità di avviare un nuovo progetto in quel sito». I tempi secondo Dreosto potrebbero essere anche più brevi di quel che si pensi. Una delle ipotesi allo studio è quello di un polo dell’auto usata, ma al momento nessuno si sbilancia sulla fattibilità dell’operazione.

Occupazione. Il progetto della cittadella, che diventa risposta a un mercato che anche nel 2012 ha perso a due cifre, nelle intenzioni di Sina non deve toccare l’occupazione. «I numeri, circa 180 lavoratori in provincia, non saranno diminuiti. Per alcuni reparti si è ricorsi alla cassa integrazione, ma si tratta di situazioni blande». Se a Pordenone i lavoratori sono più di un centinaio, questo numero si riverserà tutto sul polo di viale Venezia.

Viabilità. Il ricollocamento dei lavoratori, ma anche dei clienti – destinati ad aumentare quelli dell’attuale sito sulla Pontebbana – porta con sé anche conseguenze di natura viabilistica. Ma anche per queste ci sono soluzioni in campo. «Sarà realizzata una seconda uscita – precisa Dreosto – in via Vial d’Aviano, con una rotonda programmata dall’amministrazione comunale». Una rotatoria che, per altro, rientra tra quelle progettate dal Comune per la realizzazione della viabilità che servirà il nuovo ospedale di Pordenone.

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