Ancora due mesi per salvare Elisa

La bimba di 3 anni in attesa di un donatore di midollo compatibile. Mobilitati i big di sport e spettacolo
Quegli occhi vispi e allegri, incastonati in un visino pallido ed emaciato.


Ti guardano e ti trafiggono. Come resistere? Come non accogliere l’appello del papà Fabio e di tutta la comunità dell’Admo per salvare Elisa?


La bimba, di soli tre anni, pordenonese, è affetta da una rara forma di leucemia che può essere curata soltanto attraverso un trapianto di midollo. Ma per farlo bisogna trovare un donatore compatibile. E non è facile, se si considera che, secondo le stime, ce n’è uno ogni 100 mila persone.


Per questo, per trovare una chance a Elisa, s’è mossa una grandiosa solidarietà sul web, attraverso il tam tam sui social network e sul blog. Un fenomeno che ha coinvolto anche persone note della musica e dello spettacolo.


Alcuni nomi, per capire la portata della mobilitazione: Anastacia, Fiorello, Umberto Tozzi, Fausto Leali, l’attore e conduttore Paolo Ruffini, il cantante Paolo Conte, il calciatore del Sassuolo Francesco Acerbi. E poi tanta, tanta gente comune, che ha deciso di tipizzarsi, ovvero di verificare la compatibilità del proprio midollo con quello di Elisa.


«Sono milioni le persone in tutto il mondo che si sono tipizzate per dare una speranza di vita a Elisa – ha spiegato il papà Fabio –. Adesso mia figlia sta affrontando il quinto ciclo di chemioterapia, ma si tratta di un palliativo in attesa che si trovi il donatore. I medici del Bambino Gesù che l’hanno in cura e che ringrazio per la professionalità e l’amore per la mia bambina, potranno somministrarle ancora un sesto e forse un settimo ciclo. Ma non abbiamo più molto tempo: entro dicembre è indispensabile trovare il donatore».


I genitori di Elisa, una coppia che vive a Pordenone, assieme alla loro piccola sono piombati dal paradiso all’inferno nel giro di pochi mesi. «È stata mia moglie ad accorgersi che Elisa aveva cominciato a non mangiare, a perdere peso e le erano comparse delle macchioline – ha ricordato Fabio –. Abbiamo girato diversi ospedali del territorio, ma non riuscivano a capire cosa avesse finché dopo un mese e mezzo, ci è stata data la diagnosi».


E così si sono rivolti al miglior ospedale in grado di curare la bambina: l’eccellenza mondiale è l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La ricerca continua, dunque, grazie anche all’associazione Admo che sta veicolando in tutti i modi l’appello alla tipizzazione e alla disponibilità nell’accelerare i tempi. Gli ospedali e i centri trasfusionali sono stati presi d’assalto e i tempi per effettuare il prelievo di sangue si stanno allungando. Così l’Admo regionale, guidata dal presidente Giorgio Maranzana, si sta dando da fare per prendere appuntamenti e dare il maggior sostegno possibile.


Solo a Pordenone, in occasione dell’evento per la settimana della donazione di midollo lo scorso 23 settembre si sono tipizzati in 60, quasi il doppio dell’anno precedente.


Per effettuare la tipizzazione ed entrare nel registro dei donatori bisogna avere tra i 18 e i 35 anni e pesare almeno 50 chili. Ci si può tipizzare nel centro trasfusionale a te più vicino.Maggiori informazioni sulla pagina Facebook “Salviamo Elisa”.


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