Ancora pubblicità al cimitero e i camion nemmeno pagano

CIVIDALE. Il Comune ci ha provato, onorando gli impegni presi nei mesi scorsi, ma il risultato dell’operazione anti-réclame di fronte al cimitero maggiore è un flop. Nonostante il regolamento di settore (quello che disciplina appunto il sistema della pubblicità sulle aree pubbliche e di sosta) sia stato modificato ad arte, per impedire ai contestati camion-vela di stazionare nel parcheggio del camposanto, la “pratica” continua.
Paradossalmente, anzi, l’azione intrapresa dall’ente locale sembra aver reso ancor più appetibile il contesto (sul quale anche nei giorni scorsi era posizionato un mezzo pubblicitario, notato e segnalato dai cittadini), perché a seguito del cambiamento adottato non è nemmeno più necessario il pagamento della tassa pubblicitaria. «Per quanto il regolamento, di per sé, ormai non consenta lo stazionamento delle “vele” – spiega l’assessore a viabilità e traffico Flavio Pesante –, per il Codice della strada i mezzi possono comunque sistemarsi in loco, trattandosi di parcheggio pubblico, per un massimo di 48 ore. E questo, fra l’altro – ribadisce –, senza che vi sia l’obbligo di pagare la tassa sulla pubblicità».
Diversi i limiti temporali e i vincoli nelle due zone individuate ad hoc dall’amministrazione civica, che si trovano nel parcheggio vicino alla nuova sede della Banca di Cividale e nei pressi del palazzetto polifunzionale di via Perusini: in quei casi si possono superare le 48 ore (che comportano comunque il pagamento della tassa sulla pubblicità), con l’obbligo però di sostenere ulteriori oneri, perché a quel punto il mezzo viene equiparato a un tabellone di réclame fisso. Circa le 48 ore, se la scadenza non viene rispettata dovrebbe scattare la sanzione. E di casi, in effetti, ce ne sono stati: «Teniamo la situazione monitorata, verificando il rispetto delle regole», assicura il comandante della polizia locale dell’Uti del Natisone, Fabiano Gallizia. Al di là di questo, resta appunto insoluto il nodo delle pubblicità fronte cimitero, che a molti appaiono stridenti e irrispettose.
L’unico modo per risolvere la faccenda in via definitiva sarebbe l’adozione di un provvedimento che sancisse l’inderogabile e permanente divieto di presenza dei mezzi pubblicitari, per questioni di decoro, nel posteggio del camposanto. «Ci stiamo ragionando – comunica Pesante – ed è probabile che si opti proprio per tale soluzione, dal momento che gli accorgimenti presi finora non hanno prodotto gli esiti sperati. Potremmo inserire la norma all’interno del nuovo regolamento di polizia urbana, cui si sta lavorando».
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