La storia di Andrea, uno degli ultimi maniscalchi: prepara su misura i ferri di cavallo
Il 34enne di Osoppo si è da poco classificato fra i primi dieci concorrenti al campionato europeo. Ha organizzato una competizione internazionale di mascalcia che si terrà a Pers dal 13 febbraio
Il suono cadenzato del martello che picchia sull’incudine per lui è musica. Batte e ribatte su quel ferro arroventato nel suo capannone a Casasola di Majano fino a definire la forma giusta. E quando l’ha trovata, Andrea Ridolfo sale sulla sua officina mobile e va a ferrare gli zoccoli dei cavalli.
«Questo bellissimo mestiere va scomparendo» afferma Andrea, uno dei pochissimi maniscalchi rimasti che forgiano artigianalmente i ferri per i cavalli. «Siamo suppergiù una ventina in Italia – ammette con un filo di tristezza –. Ormai si usano ferri prodotti industrialmente – commenta – ma ogni cavallo è diverso dagli altri, così come le sue zampe». E allora lui li prepara su misura, uno per uno, correndo con il suo furgone da una scuderia all’altra.
Era il sogno di suo padre, Giovanni, quello di fare il maniscalco. Ma no, la famiglia non voleva. Lo fecero studiare, poi avviò un’azienda agricola, un allevamento e un annesso spaccio di carni. Eppure il pallino della mascalcia gli rimase dentro. E tentò di trasmetterlo ai figli.
Il piccolo Andrea, ultimo di tre fratelli, aveva tutt’altro in testa. «A me piacevano i motori – mette subito in chiaro – costruivo go kart, ci sapevo fare e ho studiato all’Ipsia come operatore per macchine utensili. Poi, quando avevo poco più di 16 anni, mio padre mi portò alla Fieracavalli di Verona e rimasi incantato a guardare i maniscalchi in azione».
È lì che tutto è cominciato. Da allora, Andrea che oggi di anni ne ha 34 e che vive a Osoppo, si è costruito una carriera costellata di successi: l’ultimo è arrivato a dicembre quando ha partecipato ai campionati europei di mascalcia piazzandosi fra i primi dieci: il mio miglior risultato di sempre per l’Italia.
«Ma non è stato sempre così» ricorda. Gli inizi furono in salita: la scuola del Centro militare veterinario di Grosseto gli aprì le porte nel 2010. Poi, l’incontro con Massimiliano Felicani che affiancò a Modena e con il quale gareggiò in Francia. La crescita professionale fino a superare il suo mentore, infine l’apertura della sua azienda la “Ridolfo Farrier tools” che gestisce con la compagna Chiara Fadone.
«I primi cavalli li ho ferrati nel 2012 – racconta – ho fatto tanti corsi e tanti concorsi. Poi ho deciso di cercare di trasmettere questo mestiere ai giovani. Così, spesso, nel mio capannone arrivano ragazzi da tutta Italia e dall’estero per imparare».
Tre anni fa ha ideato una gara di mascalcia che è cresciuta in sordina, reclutando concorrenti da tutta Europa e che dal suo capannone si è trasferita all’area festeggiamenti di Pers dove fra il 13 e il 15 febbraio si sfideranno i migliori maniscalchi d’Europa. Non solo una competizione, ma anche una vetrina per diffondere i segreti di un mestiere antico che Andrea spera possa ispirare molti giovani.
«Sarà la gara di maniscalchi più grande mai realizzata in Italia – annuncia – faremo una prova di forgia artistica giovedì 13 sera, le opere poi verranno messe all’asta sabato dopo pranzo e il ricavato verrà devoluto alla fondazione Valentino Pontello».
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