Annunci ingannevoli on line, condannati

UDINE. Quando i militari del Nas sono arrivati alla Farmaceutici Rinaldi spa di Udine e alla Unico Fcia dei Farmacisti spa, due grossisti che rifornivano le farmacie friulane cercavano il Mediklor. Un sapone liquido fornito dalla Pentamedical srl che veniva posto sotto sequestro dai carabinieri.
Era il settembre 2009. Tutto era partito da una pubblicità apparsa sul sito web della Pentamedical srl che illustrava un prodotto "sanitizzante ad ampio spettro d'azione che utilizza la clorexidina al 2%". Nella confezione del prodotto si leggeva inoltre la scritta “Mediklor, detergente sanitizzante a base dei clorexidina”. Peccato che, al termine degli accertamenti effettuati dai militari del Nucleo antisofisticazioni è emerso che il prodotto conteneva una percentuale di clorexidina inferiore (pari infatti allo 0,19%).
È con queste accuse che Egidio Paolo Brusa 61 anni di Bollate, amministratore unico della società Pantamedical Srl, assistito dall’avvocato di fiducia Antonella Ratti è finito ieri davanti al giudice monocratico del tribunale di Udine Mariarosa Persico con l’accusa di frode nell’esercizio del commercio.
A sostenere l’accusa nei confronti di Egidio Paolo Brusa ieri era il pubblico ministero Giovanna Schirra che, chiedendo una sentenza di condanna, nella sua requisitoria ha spiegato come la pubblicità apparsa sul sito abbia fornito informazioni non corrette che avrebbero pregiudicato il leale esercizio dell’attività commerciale che l’impresa era chiamata ad osservare. Tutto ciò in un periodo in cui, il timore dell’influenza pandemica spingeva gli utenti a comprare prodotti igienizzanti di quel tipo.
Di tutt’altro tenore le dichiarazioni della difesa che, nella sua arringa ha sostenuto come ad allestire il sito con le indicazioni ingannevoli non sono stati i vertici dell’azienda, che nemmeno avevano conoscenza di quanto scritto su quella pagina web e che, non appena appreso quando divulgato in rete hanno provveduto ad oscurare il sito. Secondo la tesi difensiva sarebbe stato un dipendente, che per qualche tempo era stato assunto dall’azienda, ad allestire quel sito. Un’azione concepita a realizzata da un ragazzo che aveva conoscenze informatiche, senza che i vertici aziendali ne fossero a conoscenza.
Nè, a parere della difesa, quelle informazioni diffuse online avrebbero avuto alcuna conseguenza sulla fornitura delle 18 confezioni vendute alla Farmaceutici Rinaldi Spa e delle 12 fornite alla Unico Fcia dei farmacisti Spa che avrebbero dovuto distribuirle alle farmacie locali.
Posizioni che non hanno convinto il giudice, pronunciatosi con una sentenza di condanna a 20 giorni di reclusione, pensa sospesa. (a.c.)
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