Anziani, «puntiamo alla domiciliarità»

Il piano locale dell’ambito. L’assessore Liguori: progetto che coinvolge anche il volontariato

UDINE. Curare e assistere gli anziani preferibilmente nella loro abitazione. A questo puntano le politiche sociali del Comune, d’intesa con l’Ambito distrettuale 4.5 dell’Udinese.

«Nell’area di intervento della cura e dell’assistenza alle persone anziane – sottolinea l’assessore Simona Liguori – esiste una continuità di progetti che mette in sinergia il Servizio sociale di palazzo D’Aronco con il servizio sociale professionale dell’Ambito, di cui il Comune è Ente gestore. Questo significa sostenere quanto già in atto per le persone anziane ospiti di strutture semiresidenziali o residenziali e promuovere la loro permanenza il più a lungo nel loro domicilio, anche con forme importanti di sostegno alle loro famiglie».

E l’Ambito «sta promuovendo l’avvio di un piano locale per la domiciliarità con la collaborazione dei soggetti del terzo settore (dalla cooperazione sociale al volontariato) e l’Assemblea dei sindaci ha già deciso di costituire un gruppo di lavoro ad hoc, coordinato dai rappresentanti dei Comuni di Udine e di Pagnacco».

Attualmente, per ottenere i contributi comunali previsti per chi assiste un anziano in casa, il parente espone ai Servizi sociali di viale Duodo la situazione di bisogno: familiare non autosufficiente, malato, in difficoltà nella cura personale o nella preparazione dei pasti e così via.

Alla richiesta segue una visita domiciliare in base alla quale si determina un piano assistenziale ad hoc. Il Comune interviene con il Fondo di autonomia possibile, destinato ai familiari che assistono gli anziani o si avvalgono di badanti con regolare contratto di lavoro. I contributi variano in base a tipo di intervento e Isee. (l.p.)

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