Anzovino scuote e commuove: tutti in piedi e lunghi applausi

CASARSA. Nella mobilitazione generale generata dal quarantennale della morte di Pasolini che vede impegnata, in Italia e all’estero, una folta schiera di artisti, quella che ha riunito ieri sera al gremitissimo Teatro Pasolini di Casarsa, città che vide l’aprirsi all’arte e alla vita del grande poeta, ha sicuramente del rimarcabile.
Anzitutto per i soggetti coinvolti, dal musicista Remo Anzovino, oggi una delle voci piú originali e autentiche del panorama musicale nazionale, al cantante Mauro Ermanno Giovanardi, fresco premio Tenco; all’attore Lino Capolicchio, interprete negli anni ‘70, grazie a film come “Il giardino dei Finzi Contini” e “Metti una sera a cena”, del diffuso disagio giovanile, cui Pasolini dedicò molte e acute analisi. E poi i contenuti messi in campo per un “Recital in onore di Pier Paolo Pasolini”, di cui si è voluto celebrare l’indispensabilità.
Dopo l’attacco di grande effetto, una riscrittura per melodica e chitarra di "Casta Diva” di Bellini in ricordo dell’amicizia che legava Pasolini a Maria Callas che di “Norma” fu una delle interpreti piú straordinarie, e un brano dall’autobiografia di Capolicchio, “Eufrate 1968”, in cui rivive il primo incontro con il grande scrittore, la serata si è dipanata in un incalzante alternarsi di parole e musica.
Quest’ultima affidata, oltre che all’avvocato compositore pordenonese, a Marco Anzovino alle percussioni e alle chitarre, al violista Danilo Rossi e al cantautore Mauro Ermanno Giovanardi. Un succedersi di parole e musica, toccante e suggestivo quello dei brani “Spasimo” e “Natural mind” di Remo e di Giovanardi “Nel centro di Milano” e “Io confesso” sorta di contrappunto pop alle strazianti parole di Pasolini di “una disperata vitalità”, che ha raggiunto il punto di piú intensa emozione nei versi di “Supplica a mia madre”, per stemperarsi nelle architetture musicali dell’“Adagio 1” della “Sonata per violino in sol minore” di Bach, autore amatissimo da Pasolini, superbamente eseguita da Danilo Rossi.

Per poi toccare altre e piú segrete corde con “L’alba dei tram” in prima esecuzione, preceduta da un sentito ringraziamento di Remo Anzovino al fotografo Dino Pedriali, autore dello scatto che fa da copertina al disco in uscita in questi giorni e che ritrae Pasolini qualche giorno prima di morire uscire all’alba nella sua casa di Chia.
Quasi un colpo basso, data la forza evocativa e la portata emotiva dei brani in gioco, è arrivata al pubblico, già sin lí felicemente stregato, con l’esecuzione di “Una storia sbagliata” di Fabrizio De André, di “Cammino nella notte” e “Preghiera laica” due brani di sola struggentissima musica di Anzovino e “Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco.
Per chiudersi, tra gli applausi liberatori di un recital coinvolgente e carico di tensione, ancora con il ricordo di Capolicchio di una cena con Pasolini, le parole di “Io so” con cui lo scrittore denunciava le deriva autoritaria perché falsamente tollerante della democrazia in Italia (parole del 1975 di sconvolgente attualità, come tutto, del resto, quello che si è sentito durante il recital), ancora “Casta Diva” nella trascrizione di Anzovino per viola e pianoforte - irresistibile!, e la voce di Pasolini intervistato da Enzo Biagi. Lunghi applausi, si diceva, e ripetute chiamate per i protagonisti del recital.
Il cd singolo “L’Alba dei Tram – canzone per Pasolini”, alla sua prima esecuzione live proprio ieri sera e la versione strumentale, “Inilosap”, sarà in vendita da giovedí 29 ottobre online su iTunes e negli store digitali e in allegato ai quotidiani locali del gruppo L’Espresso (capofila il Messaggero Veneto, Il Piccolo, Il Mattino Padova, La Tribuna Treviso, La Nuova Venezia e il Corriere delle Alpi).
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