Aperta a Rosa Mistica la Porta Santa di Cormòns

In centinaia alla messa celebrata dall’arcivescovo Redaelli e monsignor Nutarelli Si potrà varcarla fino al 2 febbraio. Si trova all’interno del Santuario cittadino
Di Matteo Femia
Bumbaca Gorizia Cormons - Piazza Libertà - L'incrocio
Bumbaca Gorizia Cormons - Piazza Libertà - L'incrocio

NS. Cormòns, da ieri, ha la sua Porta Santa. È quella interna al Santuario di Rosa Mistica, che conduce dal corridoio delle Grazie ricevute all’altare: non dunque quella esterna di accesso alla chiesa. E a spiegare il perchè di questa scelta – ieri mattina, davanti a un migliaio di fedeli (in tantissimi sono rimasti fuori, ombrello in mano, a seguire comunque la celebrazione) – è stato il parroco monsignor Paolo Nutarelli introducendo l’arcivescovo Carlo Maria Redaelli.

«È stata un’idea lungimirante dell’arcivescovo – ha sottolineato don Paolo – quella di rendere Porta Santa quella interna verso l’altare: questo per permettere alle suore inferme che risiedono all’interno della struttura collegata al Santuario di potervi accedere senza problemi. È stato insomma un gesto di gentilezza nei loro confronti». La Porta Santa sarà attraversabile però da tutti, ogni mattina e pomeriggio fino al 2 febbraio prossimo. È stato indubbiamente un momento storico quello vissuto ieri dalla comunità parrocchiale cormonese: per la prima volta una Porta Santa giubilare è stata aperta nella cittadina ai piedi del monte Quarin. Non era mai successo prima, anche perché storicamente l’unica Porta Santa giubilare era stata sempre quella di San Pietro a Roma. Con questo Giubileo, però, Papa Francesco ha voluto avvicinarsi maggiormente ai fedeli aprendone diverse nei vari Decanati: quella attraversata ieri dall’arcivescovo Redaelli è stata, come sottolineato da lui stesso, «la terza aperta in questa Diocesi, dopo quella del duono di Gorizia e della basilica di Aquileia». Porta Santa, è stato spiegato ai fedeli, significa «indulgenza plenaria».

Viene richiesto «impegno per opere giubilari di carità» e infatti le offerte date ieri nel corso della funzione andranno ad aiutare tre iniziative di carattere appunto giubilare promosse dalla Diocesi. La prima è un fondo straordinario denominato “Famiglie in salita”, che si prefigge l’obiettivo di dare un sostegno appunto a chi è in difficoltà. Un’altra è l’apertura a Cormòns e Gradisca di due nuovi “empori della solidarietà”, sul solco di quelli già esistenti a Gorizia e Monfalcone. Infine una terza via sarà l’istituzione di un “punto d’ascolto per le famiglie”.

«Il concetto della Porta Santa – ha spiegato Redaelli – ci aiuta a entrare ancor di più nella misericordia di Dio: riflettendo sul tema della Porta, scopriamo che ce ne sono tre: quella personale, relativa alla capacità del nostro cuore spirituale di aprirsi agli altri, quella di Dio, che si apre per consolare e soccorrere la pecorella smarrita, ed infine quella della Chiesa, che si apre affinché tutti possano trovare il luogo dell’accoglienza e del perdono verso il prossimo».

I sacerdoti del Decanato, che ieri hanno partecipato numerosi alla celebrazione a Rosa Mistica saranno presenti ogni mattina e pomeriggio nel Santuario per poter garantire ai fedeli il Sacramento della Riconciliazione e aiutare così i pellegrini a vivere con pienezza l’esperienza della Porta Santa giubilare.

Monsignor Paolo Nutarelli: «Gesù ha detto “Io sono la porta” per indicare che nessuno può avere accesso al Padre se non per mezzo suo. Gesù è l’unica via di accesso alla salvezza. Di conseguenza il passaggio attraverso la Porta Santa evoca il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia attraverso Cristo, che chiama tutti a partecipare ai frutti della redenzione del Signore e della sua misericordia».

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