Aperte 5 nuove sale al museo di Torre FOTO

Pordenone, rispettate le volontà del conte di Ragogna. Contenuti archeologici di pregio

PORDENONE. Da oggi il Conte di Ragogna potrà riposare in pace, le sue volontà testamentarie rivolte a trasformare il castello in un museo sono state pienamente esaudite. L’annuncio di Nicoletta Rigoni, conservatrice del Museo Archeologico del Castello di Torre, ha segnato un momento importante per la storia di Pordenone.

La struttura museale infatti, ieri ha festeggiato e inaugurato, l’apertura delle ultime cinque sale espositive che insieme alle altre 19, “raccontano” la preistoria e la storia del Friuli occidentale. «Un evento che ci riempie di orgoglio - ha spiegato l’assessore alla Cultura, Claudio Cattaruzza - tanto più in un panorama così desolante per la cultura piegato dai tagli».

Si conclude così il percorso di progettazione, ideazione, restauro e allestimento della struttura culturale cittadina finanziato del Comune di Pordenone e con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia.

«Un progetto virtuoso di Pordenone - ha commentato Luigi Fozzati, sopraintendente per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia - capace di dare l’esempio a tutta la Regione nell’obiettivo di riscoprire le radici che ci legano a questa terra, un impegno nuovo che durerà nel tempo con un forte legame con il territorio e la cultura».

Le nuove 5 sale sono dedicate in particolare l’altomedioevo con l’allestimento di due necropoli, una di età longobarda (da Tramonti di Sotto) l’altra carolingia di cultura oltrealpina-carinziana (da Pordenone-Palazzo Ricchieri), allo stesso Conte di Ragogna, ai castelli di Torre, Caneva e Meduno e infine a due collezioni extraregionali.

In particolare sono presenti i corredi funerari, i resti antropologici e l’esatto contesto di scavo così come li hanno visti gli occhi degli archeologi che li hanno scoperti e scavati. Protette da una struttura in vetro calpestabile, le sepolture sono infatti presentate nelle loro esatte modalità di deposizione, ricreate perfettamente dalla insostituibile maestria di Sergio Salvador.

La sala dedicata al conte Giuseppe di Ragogna è stata ricreata con alcuni oggetti, quadri di famiglia, il mobilio superstite e arricchita con alcuni video tematici.

Le due collezioni extraregionali invece, sono rappresentate dagli ex voto magnogreci della collezione Coran e da alcuni vasi etruschi della collezione Micheluzzi. Si completa così un tassello importante di storia di questo territorio che si può ripercorrere anche attraverso diverse iniziative comprese nell’ “Estate in città” del Comune di Pordenone.

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