Aperto lo sportello per le donne malate di gioco

PALMANOVA. Sono 78 le persone seguite dal Servizio per le dipendenze patologiche di Palmanova per ludopatia, vale a dire per la dipendenza dal gioco d’azzardo. Di queste, il 12% sono donne, hanno un’età media di 45 anni e un livello di istruzione che va dalla licenza media al diploma. Molte di loro non hanno un proprio reddito oppure svolgono occupazioni saltuarie. Metà presenta anche altre problematiche come depressione, ansia, o fa uso di sostanze quali il fumo o l’alcool. Questi dati, aggiornati e relativi al servizio di Palmanova, sono stati forniti ieri durante l’incontro inaugurale del “Punto ascolto donna” realizzato su iniziativa del Centro italiano femminile e della Caritas.
«Si tratta di uno sportello – ha spiegato Sandra Nobile, presidente regionale del Cif – che vuole offrire ascolto alle persone che si accorgono che il gioco da semplice opportunità offerta occasionalmente alla dea bendata si sta prendendo tutta la vita, i risparmi, le relazioni di una persona. Lo sportello è stato pensato in particolare per le donne in quanto la ludopatia assume per loro caratteristiche specifiche, ma è aperto a tutti. Pur rappresentando infatti le donne il 40% dei giocatori totali, sono molto poche quelle che si rivolgono ai servizi. Il fenomeno della dipendenza al femminile è ancora assai sommerso».
All’apertura del punto d’ascolto erano presenti anche la coordinatrice del tavolo regionale sul gioco d’azzardo, Francesca Vignola, l’assessore alle politiche sociali Giuseppe Tellini e il responsabile dell’alcologia e dipendenze patologiche, Sergio Paulon, con la dottoressa Valentina Vidal psicologa e psicoterapeuta che si occupa in particolare della ludopatia. Lo sportello sarà aperto, in via Garibaldi 5 (in locali messi a disposizione dalla Parrocchia), il primo e l’ultimo mercoledì del mese, dalle 14 alle 16, ed è contattabile al numero 0432-928838. Sarà seguito da Martina Francescotto, psicologa, che ha evidenziato come questo sportello, gratuito, voglia essere una sorta di guscio di protezione al quale possa rivolgersi per trovare ascolto, riservatezza e aiuto, la persona che viva un problema con il gioco o che cerchi informazioni e supporto per un proprio familiare o conoscente. (m.d.m.)
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