Appalti Ater, i giudici: «Non ci fu corruzione»
PORDENONE. Non vi fu corruzione all’Ater: il giro di fatture sarebbe stato finalizzato all’evasione fiscale. E’ la sostanza della sentenza, pronunciata dal tribunale di Pordenone, che ha assolto dalla più grave accusa l’ex capo ufficio manutenzione dell’Ater di Pordenone, Michelangelo Bozzato, 53 anni, di Cordovado, condannato a cinque mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali limitatamente alle operazioni per fatture inesistenti.
Bozzato, che all’epoca delle indagini venne arrestato, è stato condannato «quale istigatore» – in concorso con altri due imputati, titolari di impresa a Cordovado e San Michele al Tagliamento, che in precedenza avevano patteggiato – perché avrebbe rilasciato alla Fioretto sas di Pordenone sei fatture per operazioni inesistenti, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. È stato assolto dall’accusa di corruzione perché il fatto non sussiste.
Cinque mesi di reclusione anche per l’imprenditore Alberto Fioretto, 44 anni, di San Quirino. In qualità di socio accomandatario della Fioretto sas di Pordenone – avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti emesse da tre imprese individuali – al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avrebbe indicato nelle dichiarazioni annuali elementi passivi fittizi. È stato invece assolto, perché il fatto non sussiste, dalle accuse di avere compiuto la stessa operazione, per quattro annualità, con un’impresa individuale di Montereale Valcellina, e dall’accusa di concorso in corruzione.
Gilberto Fioretto, 76 anni, di Montereale Valcellina, titolare dell’omonima impresa individuale, è stato assolto «perché il fatto non sussiste» dalle accuse di corruzione ed emissione di false fatture. L’azienda Fioretto sas di Alberto Fioretto & C., con sede a Pordenone, è stata assolta dalle accuse previste dalle pene per il corruttore perché il fatto non sussiste.
Il tribunale ha altresì disposto la trasmissione degli atti alla procura per Gilberto Fioretto, relativamente a tre capi di imputazione sulle false fatturazioni, e per cinque testimoni.
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