Aquileia e Venezia, legate dalla storia: in piazza San Marco s’è rievocato il 1162

In scena 12 rappresentanti delle associazioni friulane. Il sindaco Zorino: «Una grande eredità culturale»

Francesca Artico

 

Una suggestiva rappresentazione che si rivela un’occasione unica di celebrazione e condivisione delle radici storiche e culturali che accomunano Aquileia e Venezia e ne consolida i legami tra le due comunità contribuendo all’arricchimento del patrimonio artistico e tradizionale della regione.

È l’evento clou che si è tenuto il giovedì grasso in piazza San Marco, all’interno del programma di Carnevale 2025 promosso dal Comune di Venezia, che ha visto anche quest’anno dodici rappresentanti delle associazioni di Aquileia partecipare alla messa in scena dell’episodio del giovedi grasso del 1162, momento cruciale in cui Venezia celebrò la vittoria sul patriarca di Aquileia.

La sfilata in piazza San Marco
La sfilata in piazza San Marco

L’evento commemora la storia, ma rappresenta anche un momento di riflessione sulla complessità delle relazioni tra Aquileia e Venezia nel corso dei secoli, testimoniate dalla figura di Ulrico, patriarca germanico che si fece intermediario tra papato e imperatore durante la sua carica ventennale e che occupò la seconda metà del XII secolo.

Nel primo anno del suo mandato, Ulrico tentò di attaccare Grado, la cui sede ecclesiastica era stata spostata da una decina di anni nel Rialto. L’intento era di promuovere la chiesa aquileiese, ma l’assalto fallì e Ulrico fu catturato dai veneziani. In memoria del tentativo di insurrezione soffocato nel sangue, rimane il rito annuale di inviare in dono al Doge in carica un toro, 12 pani e 12 porci.

Questo gesto è parte integrante della ricca storia che unisce le due città. Infatti, oltre che nata da Aquileia, Venezia la temeva e la rispettava tanto da ricordare ogni anno l’evento. Quest’anno, in segno di collaborazione, l’associazione Compagnia l’arte dei Mascareri di Venezia, in partnership con la compagnia teatrale Pantakin, ha richiesto per la prima volta la partecipazione degli aquileiesi per interpretare il patriarca Ulrico e i dodici feudatari ribelli.

La rappresentazione ha avuto come scenografia il grande palco in piazza San Marco, dove la maschera Pantalone ha narrato la vicenda accompagnato dalla nipote e dalla balia friulana: lo spettacolo ha coinvolto attivamente dodici aquileiesi. Al termine della rappresentazione il saluto istituzionale del consigliere comunale Giovanni Giusto, delegato alle Tradizioni culturali di Venezia e del sindaco di Aquileia Emanuele Zorino. «Il coinvolgimento di Aquileia nella rievocazione storica riattesta l’importanza culturale della nostra cittadina – spiega –. Aquileia ancora una volta si rivela nella sua grande eredità cultura fulcro della Storia mondiale e del Mediterraneo. Il detto comune “tagliare la testa al toro” deriva proprio dalla cerimonia che si allestiva ogni anno per ricordare l’episodio di Ulrico». 

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