Arriva la nuova Tares e le bollette esplodono
SAN DANIELE. Tares, Tarsu. Acronimi simili, sostanza diversa. Se ne sono resi conto in questi giorni i sandanielesi ricevendo la bolletta di A&T2000 per i primi 6 mesi del servizio che erroneamente tutti continuano a pensare si riferisca alla sola raccolta e smaltimento dei rifiuti quando invece, dal primo gennaio, incorpora pure alcuni servizi indivisibili erogati dal Comune.
Risultato: in molti casi una stangata. «L’anno scorso di Tarsu avevo pagato circa 60 euro. Quest’anno solo di anticipo me ne ritrovo 120». E’ la voce di uno dei tanti che ieri mattina ha raggiunto in cerca di spiegazioni l’ufficio provvisorio aperto da A&T2000 al pianterreno del vecchio municipio di via Garibaldi dove per ore si è contata una piccola folla di persone allarmate per l’esoso acconto da pagare, senza deroghe né possibilità di rateizzazione, entro il primo luglio. Non è finita. In questi giorni le molte famiglie hanno anche ricevuto la vecchia bolletta Tarsu, che si pagava l’anno successivo a quello del servizio e che sfortunatamente va ad accavallarsi con l’acconto della nuova tariffa.
«E’ un modo per farci chiudere i battenti? Lo dicano chiaro», ha tuonato il titolare di un esercizio commerciale che da 350 euro di Tarsu si è ritrovato a pagarne quasi tre volte tanto di anticipo Tares. E un pensionato: «Come faccio con 500 euro al mese?».
Oltre a un costo fisso e a uno variabile, la voce della bolletta più invisa al cittadino medio è quella relativa alla fornitura base di sacchetti gialli. Costo: 38 euro. «Ma non dovevano essere gratis?». No. Si pagano. Ancor più cari quelli a venire, qualora – ed è probabile – la fornitura iniziale (parliamo di 20 sacchetti tra grandi e piccoli) non basti per l’intero anno e i cittadini si debbano rassegnare ad acquistarne di nuovi a 3 euro l’uno.
Un prezzo alto – aveva spiegato mesi addietro il presidente di A&T2000 Gianpaolo Stefanutti – che risponde a una precisa strategia della società tesa a disincentivare il conferimento dei rifiuti secchi che sono i più inquinanti e costosi da smaltire. «Dal primo gennaio 2013 siamo passati alla Tares, che è una tariffa e come tale anzitutto è soggetta all’Iva del 10% - spiega dal canto suo l’assessore Carlo Topazzini -. Il conteggio cambia completamente e tiene conto di tutta una serie di parametri.
E’ una situazione che abbiamo ereditato – continua – e che stiamo cercando di perfezionare a partire dalla raccolta dei rifiuti in centro storico, per la quale abbiamo già incontrato A&T2000», conclude l’assessore annunciando di voler approfondire ora i meccanismi della tariffazione «se necessario – assicura - organizzando a breve un incontro pubblico».
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