Arrivano coppie da tutta l’Italia per l’eterologa

Arrivano non solo dal Veneto, ma anche da altre regioni italiane le coppie che ricorrono fecondazione eterologa all’ospedale di Pordenone. L’attrazione è cresciuta in questi ultimi anni grazie alla nuova tecnica. Numeri in controtendenza rispetto a quelli regionali contenuti nella relazione del 2019 al Parlamento relativa all’attività dei centri italiani del 2017 che indica un calo delle coppie che ricorrono alla pratica e ai bambini nati.
Dal 2016 al 2018 il tasso di attrazione extraregionale di Pordenone è passato dal 16, 7 al 60 per cento per l’eterologa: «Probabilmente – afferma il responsabile della struttura Francesco Tomei – il dato è legato alla disponibilità della fecondazione eterologa in una struttura pubblica». Per l’omologa l’attrazione è stabile: era del 38,8 per cento nel 2016 e del 37,1 nel 2018.
Le coppie arrivano da molte regioni e non solo dal vicino Veneto, tradizionale bacino di Pordenone, ma anche da Piemonte, Lombardia e Lazio.
Per quanto riguarda le gravidanze, tra il 2011 e il 2017, si osserva una sostanziale stabilità, mentre tra 2017 e il 2018 si è registrato un incremento delle gravidanze totali, passate dal 35,5 al 38,6 per cento, di quelle cliniche (che si concludono con il parto) da 24,5 al 30 per cento e dell’implantation rate (percentuale di embrioni impiantati rispetto a quelli trasferiti) dal 17,3 per cento al 21,9 con una riduzione dell’abortività complessiva dal 28 al 17,3 per cento.
«A invarianza dei criteri anagrafici di accesso delle pazienti – afferma ancora Francesco Tomei – si è quindi osservato, in un lasso temporale nel complesso abbastanza limitato, un netto miglioramento dei risultati in particolare per i cicli omologhi delle pazienti over 39 anni, passati dal 13 al 21,4 per cento in termini di gravidanze cliniche».
Per il tardo autunno è previsto il trasferimento del servizio a Sacile. —
D.S.
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