Arrivano le trivelle: si cerca l’acqua termale

Tarvisio, il Comune avvia un progetto da 50 mila euro: si scava fino a 600 metri. Obiettivo sfruttare la risorsa ai fini sanitari e turistici grazie al wellness

TARVISIO. Il Comune finanzierà, grazie a un contributo regionale di 30 mila euro e a 20 mila euro di fondi di bilancio propri, l’attività di studio e ricerca delle acque termali (importo base di gara 48.479 euro). L’appalto è stato aggiudicato allo studio di geologia e geofisica “SGG” di Siena che ha offerto un ribasso del 9,12% ed una serie di proposte migliorative che comprendono delle attività di ricerca aggiuntive rispetto a quelle previste dal progetto.

Lo studio, per approfondire quello introduttivo svolto decenni orsono dalla Comunità montana che ipotizzava la presenza del passaggio di una faglia di acqua calda nel sottosuolo del tarvisiano, prenderà avvio nelle prossime settimane e prevede una prima fase di ricerca bibliografica e la predisposizione della documentazione necessaria al rilascio del permesso di ricerca nell’area che in seguito agli studi risulterà essere la più idonea all’investigazione. Successivamente verranno eseguite una serie di campagne geofisiche con rilievi elettrici elettromagnetici e sismici che consentiranno di mappare il sottosuolo fino ad una profondità di 5-600 metri per evidenziare le zone potenzialmente idonee alla captazione dell’acqua termale. Quindi, successivamente potranno essere programmate delle attività di perforazione atte ad identificare la natura della sorgente termale.

«Queste attività di ricerca - spiega il sindaco Renato Carlantoni - ci permetteranno di comprendere se davvero abbiamo a disposizione una risorsa, come l’acqua termale, che potrebbe essere sfruttata per fini sanitari, ma anche turistici. Da anni infatti si ipotizza che il nostro sottosuolo abbia questo potenziale, ed è giusto accertarsene. Certo è che se scoprissimo una tale risorsa si aprirebbero nuovi importanti scenari per lo sviluppo di un filone molto in voga attualmente, ovvero quello del turismo legato al concetto di wellness. Infatti, nella prospettiva della realizzazione di un centro acqua, questa scoperta renderebbe più appetibile l’investimento, abbattendo notevolmente i costi di gestione e, soprattutto, con l’effetto di attirare in Valcanale gli imprenditori.

Abbiamo, infatti, constatato – conclude il sindaco - in occasione delle visite conoscitive fatte assieme ai nostri albergatori in diverse località termali montane della vicina Austria, la grande importanza che ha la disponibilità dell’acqua calda naturale per rendere renumerativa la gestione dei centri wellness, come avviene, ad esempio, nella carinziana Bad Kleinkirchheim, dove, grazie all’acqua calda che loro hanno la fortuna di avere in superficie, riescono ad abbattere i costi di gestione delle piscine del 60%».

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