Arta terme, dopo un secolo chiude l’albergo-ristorante Salon

La figlia dell’indimenticato Bepi costretta ad alzare bandiera bianca. La struttura è stata per quasi cent’anni punto di riferimento per la cucina carnica

ARTA TERME. Chiude un tempio sacro dell’ospitalità e della gastronomia carnica. Il ristorante albergo Salon di Piano d’Arta ha chiuso definitivamente i battenti. Antonella, che aveva ereditato l’esperienza e la struttura dall’indimenticato Bepi Salon, scomparso nel 2010 e dalla mamma Fides Selenati, che ci ha lasciato alcuni anni or sono, ha deciso questo passo, per lei decisamente struggente. Un abbandono il suo, ma con la voglia di rigenerarsi in altre avventure.

«Ho cercato di portare avanti il nostro locale – ad Antonella viene difficile trovare le parole adatte – e il prestigio che i miei genitori avevano creato attorno a questa nostra struttura».

Una popolarità che coinvolgeva anche la Carnia, in quanto la cucina di Bepi e Fides, con le loro erbe aromatiche cresciute nell’orto annesso al locale, aveva fatto del ristorante Salon un punto di riferimento all’avanguardia anche a livello internazionale proponendo la cucina tipica del territorio.

Ora Antonella si dice stremata dalle troppe incombenze: troppa burocrazia e troppe tasse. «Volevo proseguire portando avanti l’eredità, soprattutto morale, dei miei antenati. A 59 anni non me la sono sentita di iniziare daccapo.

Gli ultimi ammodernamenti ai locali li ha fatti mio padre, poi non sono riuscita a proseguire adeguatamente con gli investimenti, necessari per stare al passo con i tempi e con le nuove esigenze della clientela». Una scelta di vita che è divenuta scelta obbligata, ma che ha pure riacceso in Antonella la volontà di riproporsi in un’altra veste.

«Il mondo della cucina è il mio mondo, che mi affascina, ma in questi pochi giorni da quando ho chiuso l’attività, uscendo dalle mura del mio locale per frequentare corsi di cucina, mi sono accorta che oggi il mondo gira e cambia a velocità impressionante».

La Carnia però pare uscirne svantaggiata. «Anche negli ultimi giorni di apertura ho avuto le mie soddisfazioni in cucina, con una clientela che ha apprezzato come al solito i nostri servizi, ma ugualmente ho dovuto prendere questa decisione così pesante per il calo dell’afflusso della clientela, che anche ad Arta Terme e in Carnia non è più quella di una volta».

Per adeguarsi ai tempi Antonella voleva investire nel proprio locale, ma la situazione attuale in Carnia non è delle migliori. «Mi spaventava il fatto che avrei potuto lasciare ai miei figli solo dei debiti».

La notizia della chiusura di questo ristorante nato agli arbori del secolo scorso dal nonno Osvaldo, proseguito da Bepi e Fides e poi da Antonella lascia l’amaro in bocca anche in paese, dove si vive una atmosfera mesta con la consapevolezza che si è perso un patrocinio difficilmente replicabile.

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