Arzino “selvaggio”, il Financial Times: «Un fascino unico»

VITO D’ASIO. “A pochi metri dalla strada, il fiume Arzino scende su una serie di cascate, circondato da foreste di faggio e con numerose piscine per gli amanti dei tuffi.
Pochi chilometri a valle si trovano gole affascinanti, dove si può nuotare tra rocce bianche e vasche naturali perfette per lo snorkeling. L’acqua è incredibilmente chiara e azzurra. Un enorme pendenza rocciosa fornisce un posto per prendere il sole accanto a una profonda piscina».
Questa è la descrizione, ricca di particolari, che Michele Tameni, “penna” del Financial Times, fa di un tratto del torrente Arzino: precisamente quello della località “Cerdevol Curnila”, tra gli abitati di Pielungo e San Francesco di Vito d’Asio.
Il Financial Times è il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito e uno dei più autorevoli e letti del mondo. Tameni è anche l'autore del libro “Wild swimming Italy”, una vera e propria guida alla scoperta dei più bei laghi, fiumi, cascate e terme d’Italia: “Cerdevol Curnila” è eletto fra i primi dieci luoghi di balneazione “selvaggi” più belli.
Tam tam in internet. A lanciare la notizia in rete, spulciando nel web, è stato il giovane fotografo e webdesigner Maicol Galante, titolare dell'omonimo studio fotografico con sede a Padova, originario della Val d'Arzino, ideatore e curatore del sito web “Valdarzino.info”.
Galante, ha voluto rendere edotti della sua scoperta gli amici del gruppo Facebook “Sei della Val d'Arzino se...” e di “Amici del torrente Arzino”, scatenando il popolo del web.
Peraltro, non è prima volta che Cerdevol Curnila finisce, con merito, in una classifica internazionale: era già accaduto con il motore di ricerca “Easyviaggio” il quale, nella versione francese, “Easy Voyage”, aveva inserito la localityà tra i quindici luoghi balneabili più belli d’Europa.
Gli interrogativi del geologo. «Finire sul Financial Times è un segno inequivocabile e disinteressato che la Val d'Arzino è custode di una natura ancora selvaggia e incontaminata» è stato, appresa la notizia, il commento di Dario Tosoni, geologo e referente del Movimento Tutela Arzino, comitato nato proprio per la valorizzazione del torrente. Ma non è tutto oro quel che luccica.
«Il fatto che la Val d’Arzino sia citata in un quotidiano di importanza internazionale da un lato ci lusinga, e dimostra la bontà della nostra azione di tutela. Dall’altro, però, contiene un messaggio sottotraccia molto inquietante: possibile che le aree di balneazione wilderness sui torrenti siano in numero così esiguo che anche la piccola Val d'Arzino trova spazio in questo elenco? Questo aspetto – osserva – ci induce a riflettere e a far ancora più pressione sulle istituzioni affinché mettano sotto tutela definitiva il torrente Arzino, in modo da porlo al riparo da progetti di centraline idroelettriche e dalla costruzione di arginature là dove non servono».
L’emozione del sindaco. Il pensiero di Tosoni è condiviso dal sindaco asiano Pietro Gerometta, tanto incredulo quanto emozionato per la notizia: «Viviamo in uno scrigno di tesori che, grazie all’aiuto di tutti, stiamo cercando di valorizzare. Una cosa è certa: nessuno metta più le mani sull’Arzino. È un bene di valore inestimabile, intoccabile, un patrimonio dell’umanità anche se, almeno per il momento, non ha ancora l'egida dell’Unesco».
Parole, quella di Gerometta, che suonano tanto come una promessa.
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