Aspetta una bella ragazza, ma arrivano i carabinieri e lo arrestano

Un minorenne udinese (accusato di tre rapine ai danni di studenti) pensava di aver dato appuntamento a una giovane contattata attraverso Facebook, invece il profilo di lei era stato creato dai militari allo scopo di rintracciarlo

UDINE. Era davvero bella quella ragazza “incontrata” su Facebook. Tanto che quando, tra un messaggio e l’altro, è spuntata l’idea di ritrovarsi faccia a faccia, lui, un minorenne udinese accusato di diverse rapine ai danni di studenti, non se l’è fatto ripetere due volte. L’appuntamento era per l’1.30 di ieri notte davanti a una discoteca della città. L’adolescente si è presentato, ma ad attenderlo ha trovato i carabinieri della stazione di Udine che lo hanno arrestato su ordine del tribunale per i minorenni di Trieste e condotto nell’istituto di pena minorile di Treviso. Erano stati proprio i militari, infatti, a creare un profilo ad hoc (con la foto di una giovane particolarmente avvenente) per cercare di rintracciare il ragazzo da poco “evaso” da una comunità veneta alla quale era stato affidato. E’ finita così l’ennesima vicissitudine del ragazzo che nell’ultimo anno si sarebbe reso responsabile - stando alle ricostruzioni delle forze dell’ordine - di almeno tre rapine, tutte ai danni di studenti. Ma vediamo perchè l’Autorità giudiziaria ha ordinato per la seconda volta l’arresto di questo adolescente.

Più volte affidato alla comunità di San Zenone degli Ezzellini (Treviso), lo scorso gennaio durante un permesso premio di una settimana avrebbe commesso due rapine a Udine in danno di altrettanti studenti: il 24 alla stazione delle corriere si sarebbe appropriato del tablet - valore circa 400 euro - di un ragazzo di Fagagna (su questo caso ha indagato la polizia) mentre il 25, con la complicità di un maggiorenne indiano, nel sottopassaggio di via della Cernaia avrebbe preso per il collo, minacciato di morte e derubato del portafogli uno studente di Coseano. Lo stesso minorenne nel maggio del 2012 si sarebbe reso responsabile anche di un’altra rapina ai danni di uno studente del Malignani che si era visto strappare il telefonino nel parcheggio adiacente all’istituto. Il Gip del Tribunale per i Minorenni di Trieste Angela Giannelli, lo scorso febbraio, aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai carabinieri della stazione di Udine, guidati dal luogotenente Arcangelo Lo Bianco. Il ragazzo era stato rintracciato in una paninoteca di Borgo Stazione e condotto in un istituto di pena minorile prima a Treviso e successivamente a Torino. Nel mese di marzo, poi, al minorenne è stata concessa la misura cautelare meno pesante degli arresti domiciliari alla Comunità di San Zenone degli Ezzellini (Treviso). Ma anche qui, secondo quanto hanno appreso gli investigatori, il minorenne avrebbe creato qualche problema, per esempio minacciando di morte lo stesso direttore con coltelli da cucina. L’istituto si è visto costretto a segnalare la pericolosa situazione al Tribunale per i Minorenni di Trieste che, il 22 marzo, ha delegato la stazione carabinieri di Udine a provvedere all’arresto del minorenne. Giunti alla comunità di Treviso, i militari hanno scoperto che la notte prima il ragazzo si era allontanato senza permesso e così lo hanno rintracciato con lo stratagemma di Facebook.

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