Assegnata la borsa “Lenarduzzi”

UDINE. E’ stata assegnata a Davide Lessi, giornalista professionista freelance, 28 anni, nato a Motta di Livenza, studi tra il Veneto, Trieste e Milano (Scuola di giornalismo Walter Tobagi), attualmente impegnato professionalmente in Piemonte, la borsa di studio intitolata alla collega Paola Lenarduzzi, scomparsa prematuramente nel 2011 e voluta dal Messaggero Veneto e dal gruppo editoriale L’Espresso.

La borsa di studio ha come scopo quello di aprire le porte della redazione del Messaggero Veneto a un giovane precario per uno stage della durata di sei mesi, proprio per onorare la memoria di una collega che nel corso della sua vita professionale è sempre stata attenta al mondo dei giovani, oltre che sensibile alle tematiche sociali e legate al mondo del volontariato.

Proprio per questo l’elaborato chiesto ai partecipanti al bando era proprio un lavoro giornalistico, come a esempio un’inchiesta, che puntasse l’attenzione su problemi sociali e in qualche modo collegato anche ai gruppi che operano nel variegato settore dell’associazionismo e del volontariato.

Il lavoro presentato da Davide Lessi, dal titolo “Dietro quel naso rosso”, è un’inchiesta sui circa duecento “clown-volontari” che operano nei vari ospedali della nostra regione, soprattutto nei reparti di pediatra portando un sorriso, spesso terapeutico, ai piccoli malati.

Lo stage, che si svolgerà nella redazione di Udine del Messaggero Veneto, prenderà il via a partire da giovedì 2 maggio.

Nei mesi scorsi, l’Andos, l’Associazione donne operate al seno, aveva già assegnato una borsa di studio, della durata triennale, sempre alla memoria della collega Paola Lenarduzzi. Un segno evidente, anche quello dell’impegno dell’Andos, di quanto Paola abbia ben seminato nel corso della sua vita. E la prova, come disse don Pierluigi Di Piazza, «che ci sono certi morti che sono più vivi dei vivi».