Assembramenti in piazza a Maniago, la denuncia di cittadini e commercianti sul post-concerto

Dopo la performance dei The Kolors, centro affollato per lo spettacolo pirotecnico. Il tutto, nonostante le misure prese dal Comune: «È mancato il buon senso»

MANIAGO. Un concerto gratuito da tutto esaurito, con 700 biglietti per vedere i The Kolors “bruciati” in 14 minuti, e andato alla grande anche sotto il profilo della sicurezza, un’estate ricca di appuntamenti, nonostante le norme anti-Covid, e la tradizione dei fuochi d’artificio dell’8 settembre rispettata: il Comune di Maniago ha fatto il possibile per garantire un ritorno alla normalità almeno nella bella stagione, ma il post-concerto di martedì sera ha fatto discutere in città.

Diversi cittadini e commercianti si sono lamentati per l’assembramento che si è creato in piazza Italia al momento dello spettacolo pirotecnico: capannelli di persone anche nelle aree in cui sorgono i locali, immortalati in foto e video che hanno fatto presto il giro del paese. Il timore di chi ha dovuto chiudere le attività a causa della pandemia è chiaro: un nuovo lockdown.

Timori legittimi, ma è anche vero che se il Comune ha garantito un ampio spiegamento di mezzi e persone (ha pagando pure la ditta Global investigation service per maggiori controlli), nulla può fare per assicurare che le persone utilizzino il buon senso.

Il sindaco Andrea Carli aveva persino lanciato un appello nei giorni scorsi per invitare i maniaghesi a godersi i fuochi d’artificio dalle terrazze, proprio per non riempire la piazza, e l’assessore al turismo Cristina Querin, salita sul palco prima del concerto per un saluto, ha evitato di annunciare lo spettacolo pirotecnico per non porre eccessiva enfasi sull’evento. Ma niente: piazza Italia era gremita e non soltanto dai 700 partecipanti all’esibizione canora.

Come sempre quando si organizza qualcosa si accende il dibattito e piovono le critiche: per chi gestisce le manifestazioni non è piacevole. «Abbiamo aumentato la vigilanza, affidando anche un incarico alla ditta privata Gis, e fatto il possibile per arginare l’assembramento – commenta Querin –. Non ho volutamente annunciato i fuochi dal palco e abbiamo atteso venti minuti dalla fine del concerto per dare il via allo spettacolo pirotecnico. Mi dispiace per le polemiche, ma è una questione di buon senso delle persone e questo non può essere garantito dal Municipio.

Abbiamo pure lasciato accesa l’illuminazione pubblica durante i fuochi per agevolare il lavoro di chi vigilava e, tra l’altro, c’è stato chi ha avuto da ridire anche su questo. Abbiamo investito molto sulla sicurezza e siamo soddisfatti del calendario di appuntamenti messo a punto in un’estate difficile, che, nonostante le restrizioni, ha garantito un’offerta culturale e di animazione per piccoli e grandi ampia e di livello».

 

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