Assessore in ferie, rientra in fretta. E Riccardi attacca: scandaloso

L’assessore alla Protezione civile Paolo Panontin vola in Sardegna per le ferie, in piena emergenza incendi e scatena un polverone

CHIUSAFORTE. L’assessore alla Protezione civile Paolo Panontin vola in Sardegna per le ferie, in piena emergenza incendi e scatena un polverone. A sollevarlo è il consigliere regionale del Pdl Riccardo Riccardi, che nella scorsa legislatura è stato assessore alla Pc. «Nella mia interpretazione di questo ruolo – attacca – soprattutto durante un’emergenza, il capo della Protezione civile del Fvg apre la porta al mattino e la chiude, per ultimo, la sera. Non se ne va certamente via». Ma Panontin si difende: «Ho accompagnato la famiglia – assicura –. Domenica mattina sarò sul Montasio».

Oramai però la miccia è innescata e il viaggio lampo di Panontin in Sardegna, durato poco più di 24 ore, tra venerdì e sabato, fa discutere. Anche perché il suo sembra un rientro in fretta e furia. «Un assessore regionale alla Protezione civile non va in ferie quando è in corso un’emergenza – rincara il consigliere del Pdl –. Non ricordo comportamenti simili da parte dei suoi predecessori, da Gianfranco Moretton a Luca Ciriani».

Riccardi fatica a mandare giù quelli che chiama «i proclami» lanciati nei giorni scorsi da Panontin e dalla presidente Debora Serracchiani sulla gestione dell’emergenza incendi: «Loro parlavano – sottolinea – e in Val Raccolana nemmeno si riusciva a respirare per il fumo».

Ma l’assessore regionale rimanda al mittente ogni accusa: «In quest’ultima settimana mi sono recato sul luogo degli incendi ogni giorno per verificare di persona la situazione. Venerdì mattina, per esempio, ero sul Montasio già alle 7.30, e sono di Pordenone, per accogliere i volontari austriaci, che ringrazio ancora una volta. Mi infastidisce – precisa Panontin – che si monti una polemica in maniera gratuita».

Prendendo spunto dalla toccata e fuga in Sardegna, Riccardi allarga il discorso al modo con cui sono stati gestiti dalla Regione gli incendi in Alto Friuli, considerandolo deficitario. «È evidente che quanto accaduto presti il fianco a una serie di debolezze emerse in queste settimane – chiarisce –. Non essere riusciti prima a circoscrivere le fiamme ha creato situazioni di pericolo non soltanto per i volontari impegnati nelle operazioni di spegnimento, ma anche per i residenti della val Raccolana».

Riccardi ce l’ha non con la rete dei volontari, che anzi elogia per il grande lavoro svolto, così come riserva parole di stima per i vigili del fuoco e i forestali, ma con chi, a suo dire, non è stato in grado di limitare l’emergenza: «Alcune cose non hanno funzionato – aggiunge puntando il dito contro l’assessore Panontin – e se la causa sia l’incapacità di agire dell’assessore competente o la scarsa considerazione di cui gode questa giunta regionale con il sistema di Protezione civile nazionale, impedendo l’utilizzo immediato di mezzi aerei adeguati, non lo so. Di certo l’emergenza incendi, specialmente nelle fasi iniziali, non è stata fronteggiata nella maniera più opportuna. Non basta indossare la giacca della Pc per risolvere le emergenze».

Anche in questo caso, Panontin, replica seccamente: «La Pc nazionale ci ha inviato tutti i mezzi che aveva a disposizione dopo i tagli subiti. Se si è riusciti a limitare l’incendio il merito va agli uomini della Pc regionale, a quelli del Corpo forestale e ai velivoli inviati dal dipartimento nazionale su nostra richiesta. Se poi si verificano altri incendi e i mezzi devono essere impiegati altrove – chiosa – non ci posso fare nulla».

Oggi in Alto Friuli arriveranno Serracchiani e i vertici regionali della Pc. Un dispiegamento di forze a cui forse ha contribuito una telefonata del sindaco di Chiusaforte Luigi Marcon, che si è fatto sentire con il capo nazionale della Pc Franco Gabrielli mettendo da parte i convenevoli.

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