Astori, i primi responsi dell'autopsia: il campione è morto per un problema al cuore

UDINE. «Morte cardiaca senza evidenza macroscopica, verosimilmente su base bradiaritmica».
È questo il primo responso dell'autopsia eseguita oggi, martedì 6 marzo, sul corpo di Davide Astori. Il suo cuore, insomma, ha rallentato fino a fermarsi.
A renderlo noto, nel pomeriggio, al termine dell'accertamento, è stato il procurarore di Udine, Antonio De Nicolo, che ha comunicato anche la decisione del sostituto Barbara Loffredo di concedere il nulla osta alla sepoltura del calciatore.
La Procura ha conferito questa mattina al direttore del Centro di patologia vascolare dell'università di Padova, Gaetano Thiene, e all'anatomopatologo Carlo Moreschi, l'incarico di effettuare gli esami autoptici sui corpo del capitano della Fiorentina Davide Viola.
I prefessionisti, arrivati in Procura alle 10 e diretti alla sezione di Polizia giudiziaria, hanno il compito di dare spiegazione a un arresto cardiaco che, agli occhi sgomenti dell’Italia intera, calcistica e non, un senso ancora non ha.
Non foss’altro che per quei suoi 31 anni, oltre che per la crudeltà dell’addio negato ai propri cari e a quanti, la sera prima, avevano cenato, giocato e scherzato con lui.
All’accertamento, la famiglia era presente con un proprio consulente di parte, il medico legale udinese Giacomo Flamini, a sua volta nominato durante il conferimento dell’incarico dall’avvocato Virio Nuzzolese, dello studio Campeis, che ha partecipato all’incontro per conto di Marco, uno dei due fratelli del calciatore, e dello zio, e in sostituzione del legale di famiglia, l’avvocato Alessandro Zonca, del foro di Bergamo.
“La famiglia ha deciso di essere presente all’autopsia - ha affermato l’avvocato Nuzzolese - per avere un interlocutore che possa spiegare cosa sia successo e aiutarli così a elaborare il lutto”. La Procura ha sottoposto ai consulenti un quesito “quanto più ampio possibile” - così aveva anticipato, lunedì 5, il procuratore capo, Antonio De Nicolo -, ai fini dell’accertamento delle cause della morte.
Per il deposito della relazione finale è stato fissato il termine di sessanta giorni. All’appuntamento di stamani in Procura si era presentato anche l’avvocato Raffaele Conte, accompagnato dal medico legale Gloria Manetti, di Firenze, per conto della Fiorentina.
La società sportiva aveva infatti chiesto di poter partecipare all’accertamento autoptico come parte offesa o, quantomeno, danneggiata.
Istanza che la Procura non ha accolto, ritenendo di considerare la società quale “parte danneggiata” ed escludendola così dalla conta delle persone (eventuali indagati e parti offese) cui, a rigor di norma (l’articolo 360 del codice di procedura penale), va notificato l’avviso dell'accertamento tecnico non ripetibile.
“La Fiorentina ci teneva a essere presente - ha spiegato l’avvocato Conte -, per l’affetto che la legava al proprio capitano. Mai si sarebbe astenuta dal tentare di partecipare all’autopsia, anche a nome di tutti i tifosi che lo piangono. Sarebbe stato strano il contrario”.
Con ogni probabilità, come auspicato anche dal procuratore, l’esame autoptico terminerà oggi stesso e, quindi, in tempo utile per concedere il nulla osta e restituire la salma alla famiglia entro la fine della giornata.
Per Giacomo Thiene, considerato un luminare a livello mondiale nelle patologia cardiache degli sportivi (a lui infatti era stata affidata nel 2012 l’autopsia del pallavolista Igor Bovolenta), si tratta di una «bradiaritmia», in pratica un naturale rallentamento del battito cardiaco.
In tutti i soggetti, sottolinea il cardiologo e medico sportivo triestino Auro Gombacci, il cuore non può andare sotto una certa soglia dei battiti, in genere 30/32 al minuto, mentre negli sportivi questa frequenza, anche nel corso del sonno più profondo, può essere leggermente più bassa.
Se - e può succedere - il cuore comincia a battere con una frequenza più bassa, possono insorgere delle aritmie (sostitutive del battito normale) che in alcuni casi possono portare alla morte.
Dunque ecco la necessità, afferma Gombacci, di ulteriori più specifici esami, che saranno effettuati all’Università di Padova, uno dei centri più importanti a livello internazionale per questo tipo di patologie, dal professor Thiene, riconosciuto tra i maggiori esperti mondiali in materia: controlli più complessi, e lunghi, per verificare se nel cuore di Astori siano state presenti patologie genetiche, congenite o istologiche.
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