Astori, un anno fa la tragica scomparsa a Udine. I genitori: «Ricordate sempre Davide»

La notte del 4 marzo 2018, in una stanza di albergo a Udine, moriva improvvisamente Davide Astori, il capitano della Fiorentina. Aveva 31 anni e una figlia di due avuta con la compagna, Francesca Fioretti. Fatale un problema cardiaco. Ieri al Friuli, e su tutti i campi da calcio, un lungo applauso per ricordarlo
Udine 3 Marzo 2019. Calcio Serie A. Udinese-Bologna. © Foto Petrussi
Udine 3 Marzo 2019. Calcio Serie A. Udinese-Bologna. © Foto Petrussi

UDINE. Un anno è già passato dalla morte di Davide Astori, ma il tempo sembra essersi fermato a quel 4 marzo quando all’improvviso, nella tarda mattinata di una domenica di fine inverno, si iniziò a spargere la voce della sua prematura scomparsa.

Il colpo che ferì in maniera dolorosa tutto il mondo del calcio italiano, ma in particolare l’intera tifoseria viola e Firenze, che era diventata la sua città, non si è ancora rimarginata, ma il ricordo di Davide Astori, deceduto in circostanze ancora del tutto da chiarire in una stanza al La dì Moret, qui a Udine, a poche ore da una sfida fra i bianconeri friulani e la squadra gigliata, è più vivo che mai.

La commozione sui campi. Già da ieri il mondo del calcio ha voluto ricordare il capitano viola. Al Friuli, al 13’ del primo tempo si sono fermati i giocatori in campo e si sono alzati gli spettatori sugli spalti che hanno applaudito per circa mezzo minuto. Al termine dell’applauso, la Nord ha fatto partire il coro «Davide Astori, Davide Astori», perché da quel giorno anche lui è entrato nei cuori dei sostenitori bianconeri.

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Anche a Bergamo, dove al cimitero di San Pellegrino Terme dove riposa il capitano, un lungo applauso durante Atalanta-Fiorentina ha ricordato Astori. In tanti hanno depositato mazzi di fiori, corone, sciarpe, tra lacrime e commozione. La stessa che si è vista in campo e sugli spalti durante la partita all'«Atleti Azzurri d'Italia», quando al 13' è comparsa sugli schermi la foto del giocatore. L'atalantino Ilicic ha messo fuori la palla e non ha trattenuto qualche lacrima, mentre tutto il pubblico era in piedi ad applaudire, tra striscioni e bandiere.

Stefano Pioli, la squadra viola e alcuni dirigenti si sono fermati a Bergamo per essere presenti alle otto a San Pellegrino per la messa voluta dalla famiglia di Astori.

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La lettera dei genitori : "Ricordate sempre Davide".  E proprio i genitori hanno diffuso una toccante lettera dall'incipit emblematico: «Un anno senza Davide non si può raccontare. Non esistono le parole, ma forse neanche servono, perché quello appena passato è stato un anno CON Davide, in un modo diverso e che non avremmo mai voluto scoprire».

Poi un invito a tutti: «Continuate a ricordarlo e non stancatevi di raccontarlo. Rivederlo sorridere in una foto, osservarlo correre nelle immagini, sentirlo nei vostri aneddoti non ci fa soffrire: per noi è come riabbracciarlo ogni volta».

La messa sarà un momento intimo e privato. Ad officiare la funzione religiosa don Brescianini: «Sarà una cerimonia semplice e raccolta, l'occasione per dire che non si chiude una pagina bensì se ne è aperta un'altra» ha dichiarato.

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I sogni e i successi di Davide Astori. Col tempo la storia di un ragazzo timido partito dalle montagne bergamasche per affermarsi poi nel calcio che conta, dal Ponte San Pietro al settore giovanile del Milan, e poi al Cagliari, nella Roma ed infine alla Fiorentina, con 14 presenze ed un gol con la casacca della Nazionale italiana, è diventata di dominio pubblico, e tutti all’unisono hanno raccontato solo cose belle di quel difensore centrale che qualcuno paragonò anche a Beckenbauer per stile ed eleganza nel suo modo di giocare, che era certezza difensiva sul rettangolo di gioco ed amico di tutti, anche e soprattutto degli avversari di gioco che ne riconoscevano correttezza ed eleganza.

Il sostegno alla piccola Vittoria. La famiglia Della Valle ha deciso di creare un fondo in favore di sua figlia Vittoria per pagarle gli studi, il Museo Fiorentina ha invitato nella sua ultima edizione della Hall of Fame i genitori di Davide, Anna e Renato (che ieri hanno reso pubblica una lettera in cui chiedono che il loro figlio continui ad essere ricordato), per rendere immortale nella storia del club viola il figlio.

La Lega calcio ha scelto di onorare la memoria di Davide Astori mostrando in questa giornata di campionato, sui maxischermi di tutti gli stadi di serie A, al tredicesimo minuto, e per tredici secondi, il volto del giocatore per cui domani sarà celebrata una messa a suffragio nel paese dove riposa, San Pellegrino Terme, e dove già oggi tanti tifosi viola sono andati a dargli un saluto, prima della sfida fra Atalanta e Fiorentina.

Ed il prossimo 12 marzo un’altra Messa a suffragio, stavolta nella basilica di San Lorenzo della città che Davide Astori non lo potrà mai dimenticare e dove sarebbe voluto vivere una volta finita la carriera. I fiorentini saranno uniti, ancora una volta, in ricordo del loro Capitano, come quel 7 marzo di un anno fa, quando in diecimila si ritrovarono in piazza Santa Croce per piangere tutti insieme e promettersi che la memoria per ciò che è stato quel ragazzo gentile, dal dolce sorriso, non si esaurirà mai.

Fiorentina e Cagliari ritirano la maglia numero 13. Il club viola e quello sardo, che hanno contraddistinto nove degli ultimi dieci anni di carriera di Davide Astori, hanno deciso di ritirare la sua maglia numero 13, l’Italia è scesa in campo con quel numero in occasione dell’amichevole del 23 marzo scorso per l’amichevole contro l’Argentina.

La Fiorentina però ha fatto di più: ha intitolato a Davide Astori il proprio centro sportivo, in occasione di ogni gara casalinga di campionato la maglia del Capitano viola è sempre presente nello spogliatoio gigliato, e lo speaker urla «È sempre con noi: Davide Astori», con la squadra toscana che ha creato una fascia apposita con sopra il simbolo #DA13 in ricordo del ragazzo nato a San Giovanni Bianco, ottenendo una deroga particolare per poterla indossare, quella stessa fascia riprodotta in striscione mercoledì scorso in occasione della gara di Coppa Italia contro l’Atalanta. Alcuni suoi ex compagni e mister Pioli, in suo ricordo, si sono fatti fare un tatuaggio sulla pelle con quel segno, #DA13, che sarà per sempre associato a colui che sui social amava definirsi «Designer di fama mondiale e calciatore nel tempo libero».

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