Atap, utili congelati per la causa col Fisco

Pordenone, doccia fredda per i dividendi aggiuntivi voluti dai soci pubblici. Si dovrà attendere l’esito del contenzioso. Azienda fiduciosa

PORDENONE. Provincia e Comuni soci di Atap dovranno aspettare prima di ottenere il surplus sui dividendi che hanno imposto al consiglio di amministrazione della società del trasporto pubblico in occasione dell’ultima assemblea. Prima di effettuare il riparto, infatti, l’azienda deve verificare l’esito del contenzioso con l’Agenzia delle entrate per un accertamento effettuato nel corso del 2009 e che ha un valore cumulato di quasi 5 milioni di euro.

Tutto nasce dal controllo dei libri contabili che ha portato l’Agenzia delle entrate a notificare, il 22 settembre 2010, due avvisi di accertamento. Le contestazioni, in particolare, vertono sul riporto delle perdite fiscali relative ai periodi d’imposta 2006, ai fini dell’Ires/Irap, e del 2007, relativamente all’Ires, effettuato con il meccanismo della moratoria fiscale. Una scelta non considerata legittima da parte degli ispettori che hanno chiesto alla società il pagamento di 2 milioni 88 mila 398,88 euro per il 2006 e 2 milioni 496 mila 378,43 euro per l’anno successivo (in totale 4 milioni 584 mila 777,31 euro).

Da qui il ricorso da parte dell’Atap, depositato il 3 novembre 2010, è discusso in prima istanza dalla commissione tributaria provinciale che, nella sostanza, ha dato ragione alla società guidata da Mauro Vagaggini. Una sentenza rispetto alla quale l’Agenzia delle entrate ha esercitato la facoltà d’appello alla Commissione tributaria regionale.

A titolo cautelativo già col bilancio approvato lo scorso anno sono state rese indisponibili riserve per 13 milioni di euro che si sono ulteriormente elevate, vincolando anche parte degli utili 2012. Soltanto che Provincia e Comuni hanno deciso di elevare il riparto da 1,8 a 2,7 milioni non facendo i conti, per l’appunto, con le riserve sui contenziosi.

E’ ben vero che i vertici di Atap sono fiduciosi che il contenzioso si possa concludere in senso positivo per la società – un “duello” analogo con l’Agenzia delle entrate si è concluso a vantaggio della società dei bus Saf di Udine - ma in ogni caso sarà necessario attendere prima di sbloccare il riparto.

Così i soci pubblici (Provincia e Comuni di Pordenone, Porcia, Cordenons, Casarsa, Fontanafredda, Brugnera, Zoppola, Aviano, Fiume Veneto, Prata, San Vito, San Quirino, Azzano, San Giorgio, Roveredo, Pravisdomini, Spilimbergo e Vivaro), che attendevano di vedersi liquidati i dividendi già questo mese, restano a bocca asciutta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto