Ater di Udine, dieci alloggi destinati ai padri separati FOTO

La visita dell’assessore regionale Santoro in via Sacile: forse bisognerà attendere per l’ente unico
Udine 19 luglio 2013 L'assessore Santoro in visita presso la sede ATER di Udine. © Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone
Udine 19 luglio 2013 L'assessore Santoro in visita presso la sede ATER di Udine. © Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone

UDINE. L’Ater destina dieci alloggi a genitori separati. Il perdurare della crisi spinge le persone verso la soglia della povertà e l’ultima emergenza riguarda i papà separati. Ma ieri mattina, durante la visita dell’assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Maria Grazia Santoro, alla sede dell’Ater di via Sacile, si è parlato anche del futuro della struttura unica, ancora in fase embrionale.

In città l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale gestisce oltre 7.600 alloggi, di cui oltre 6.700 di proprietà e poco più di 850 in gestione per conto del Comune. Ma dopo la riforma firmata dall’ex governatore Renzo Tondo, c’è ancora molto lavoro da fare per tradurre in pratica la norma.

«La riforma Tondo è un’enunciazione di principio che non contiene modalità esecutive, tempi e neppure una visione d’insieme», ha sottolineato Santoro.

«Fare una vera riforma delle Ater non vuol dire occuparsi dei contenitori, ma dei 100 mila utenti, i cittadini nella nostra regione – ha aggiunto –. La riforma non può diventare un momento in cui chi è in difficoltà viene lasciato solo. Bisogna individuare i nuovi bisogni e criteri per la fissazione dei canoni con le priorità di intervento». E per farlo Santoro non esclude di posticipare l’entrata in vigore dell’Ater unica.

In questi giorni l’assessore sta entrando di persona negli uffici delle cinque sedi regionali – Udine, Tolmezzo, Pordenone, Gorizia e Trieste – per toccare con mano la situazione. «Nessuna disputa ideologica – prosegue Santoro –, ma soltanto un confronto a livello di servizio ed efficienza».

In sostanza, si osservano le buone pratiche di ogni zona e si esportano. Esattamente come accadrà con i richiami per la verifica dei requisiti degli inquilini. Si sta facendo un monitoraggio puntuale nelle aree di Udine, Tolmezzo e Pordenone che presto verranno coinvolte pure Gorizia e Trieste, dove fino a ora si svolgevano verifiche a campione.

Durante la riunione si è parlato anche del progetto dell’hospice nell’ex caserma Piave. «Procederemo per lotti – ha detto il direttore dell’Ater, Domenico Degano –, abbiamo consegnato un progetto preliminare che dovrebbe essere il definitivo, ma i tempi sono ancora troppo lenti».

Ecco perché l’assessore Santoro si farà promotrice di un incontro a quattro fra Comune di Udine, Ater, Fondazione Morpurgo Hofmann e Azienda sanitaria. All’incontro hanno partecipato anche il presidente e il vicario dell’Ater unico, Claudio Serafini e Sergio Bini.

(m.z.)

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