Attentato contro la “casa di piacere” preferita dai friulani

L’esplosivo ha distrutto l’ingresso di “Andiamo”. La polizia teme vendette nel mondo della prostituzione

KLAGENFURT. C’è allarme nell’ambiente della prostituzione carinziana. A Villach, “capitale” dei bordelli (ce ne sono una dozzina in piena attività), il postribolo “Andiamo” è stato preso d’assalto con l’esplosivo. Ignoti hanno lanciato una carica contro le superfici d’ingresso in cristallo, mandandole in frantumi. Un addetto alla sorveglianza, che si trovava proprio lì, ha fatto appena in tempo a scansarsi dietro una parete («altrimenti ora sarei morto», ha dichiarato alla polizia).

L’attentato è avvenuto alle 3.54. L’esplosione ha fatto schizzare in mille schegge la superficie vetrata, producendo anche fumo che ha fatto scattare l’impianto antincendio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, ma non si sono sviluppate fiamme.

Più complicato, invece, il lavoro della polizia. La preoccupazione è che l’attentato sia il segnale d’inizio di una guerra tra concorrenti nel mondo della prostituzione, che ormai opera su larga scala con un fatturato milionario e alcune centinaia di donne ufficialmente registrate come professioniste nel settore a luci rosse (ma si presume che almeno altrettante esercitino lo stesso mestiere clandestinamente).

“Andiamo” si trova nel quartiere di St. Magdalen, periferia est di Villaco, e, come suggerisce il nome nella nostra lingua, si rivolge soprattutto alla clientela italiana.

È un bordello che potremmo definire di nuova generazione, dove il cliente paga l’ingresso che gli apre le porte al “mondo del piacere” e riceve accappatoio e asciugamani, può consumare ciò che vuole al buffet del ristorante, bere illimitatamente bibite (ma gli alcolici sono a pagamento), usufruire delle piscine. In questo ambiente incontra le prostitute, che operano come libere professioniste: versano una quota alla società che gestisce la “casa”, ma poi trattano autonomamente prestazioni e prezzi con il cliente.

Fino a due anni fa “Andiamo” operava in condizioni di quasi monopolio, accanto ad altri bordelli tradizionali o strutture analoghe. Ora a contendersi il mercato è sopraggiunto il “Wellcum” di Hohenturn, ubicato proprio al confine con il nostro Paese, a un paio di chilometri da Tarvisio. Il “Wellcum” offre servizi analoghi all’“Andiamo”, ma in dimensioni “industriali”.

Basti dire che dispone di locali per mettere all’opera contemporaneamente fino a 100 prostitute. I due bordelli, inoltre, usano strategie di marketing non molto dissimili da altre aziende normali. “Andiamo”, per esempio, offre riduzioni di prezzo per gruppi con più di 8 persone, il “Wellcum” ha istituito un servizio d’autobus per raccogliere clienti dal Veneto e dal Friuli. D’inverno, inoltre, ha offerto ai suoi ospiti una combinazione del tipo “postribolo + sci”, con omaggio dello skipass.

Il timore della polizia è che in questo particolare “mercato”, che sembra non temere la crisi, ma che è tuttavia giunto alla saturazione, possano ora nascere conflitti, com’era accaduto già circa dieci anni fa. Le cronache parlarono allora di un “Bordellkrieg”, una “guerra dei bordelli”, culminata nel 2004 addirittura con il lancio di un missile controcarro contro un postribolo di Feldkirchen.

Ufficialmente si smentisce che il fenomeno possa ripetersi. «Attualmente l’ambiente è tranquillo – ha dichiarato alla stampa carinziana Christian Martinz, della Polizia criminale del Land –. Prima del danneggiamento all’“Andiamo” non ci sono state né minacce, né registrati conflitti. Per quanto ne sappiamo, i gestori dei locali si sono messi d’accordo tra di loro. La situazione è molto diversa rispetto a quella di 11 anni fa».

Sarà vero? Non sarà vero? Nelle prossime settimane se ne saprà di più. Per il momento resta la constatazione che anche in un Paese tranquillo come l’Austria, dove la prostituzione è esercitata nella legalità e con tutte le misure di tutela (anche sanitaria) nei confronti della clientela e delle prostitute stesse, gli episodi di violenza non possono essere esclusi.

Dell’ultimo forse se ne verrà a capo, perché, grazie alle moderne tecnologie, la polizia dispone delle immagini dell’attentatore, ripreso da una videocamera di sorveglianza. La foto è stata distribuita ai giornali, sperando che qualcuno lo possa identificare.

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