Attimi di tensione alla manifestazione anti-Ogm FOTO - VIDEO 1 - VIDEO 2

Senza grossi poblemi però la protesta a Vivaro. C’erano anche esponenti dei centri sociali giunti da diverse regioni. Distrutti alcune pannocchie e il cartello "proprietà privata" del campo di Fidenato

VIVARO. Un centinaio di manifestanti ha preso parte stamani alla manifestazione "No Ogm, terra e libertà" a Vivaro contro le coltivazioni di mais transgenico. Tra loro anche esponenti dei centri sociali giunti da diverse regioni.

Si sono susseguiti gli interventi sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine (una sessantina gli agenti inviati sul posto). Luca Tornatore, dei centri sociali del nordest, ha dichiarato: «Non é escluso che trebbieremo con le gambe il campo anche quest’anno. Non oggi, però». Silvano Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra, ha replicato: «Facciano pure. Il giudice li ha già condannati due anni fa e questa volta la pena sarà più pesante. Non pagheremo una vigilanza provata per la sorveglianza dei campi. Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine».

Poi alcuni attimi di tensione, quando i manifestanti sono entrati nel campo dell’imprenditore pordenonese Giorgio Fidenato distruggendo alcune pannocchie e abbattendo il cartello "proprietà privata" sul terreno agricolo, seminandolo simbolicamente di “zolle non contaminate”. «Bisogna fare spazio alla vita dentro questo campo» ha dichiarato Tornatore, prima di uscire dal terreno agricolo.

L’iniziativa si è svolta vicino ai campi seminati a mais Ogm dall’associazione che fa riferimento a Fidenato, sulla cui azione si erano pronunciati i giudici italiani ed europei in senso, rispettivamente, più restrittivo e più permissivo.

Domani sera a Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda è previsto un secondo appuntamento alla fattoria agriturismo Tina. A promuoverlo una rete di persone che comprende agricoltori, associazioni, sindaci e assessori. Nell’occasione si cercherà di creare un movimento d’opinione allargato contro le coltivazioni di Ogm.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto