Aumenta l’accesso al Sert degli under 18

TOLMEZZO. «Questo fatto impone a tutti, istituzioni, scuola, genitori, educatori di rilanciare la questione giovanile come prioritaria».
Suonano come un avvertimento le parole del sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, scosso dalla notizia degli arresti nell’operazione antidroga dei carabinieri.
«La soluzione – dice il primo cittadino – sta nel coinvolgere giovani in azioni alternative allo sballo. Vorrei infatti sottolineare un’altro grande rischio: l’abuso di alcool, in crescita tra i minori, a Tolmezzo come in ogni altro luogo».
Come amministrazione, Tolmezzo ha cominciato l’anno scorso un percorso «che guarda lontano – spiega ancora Brollo – e passa attraverso la riqualificazione dei luoghi urbani più degradati e il coinvolgimento dei giovani. Bisogna agganciarli con attività in grado di attivare il loro entusiasmo, come la street art e lo sport urbano. Lo abbiamo fatto proprio lo scorso mese, “stanandoli” nell’orario di ricreazione con musica e con i graffiti per ridisegnare il campo gioco nel centro studi. Al contempo abbiamo cominciato a colorare il grigio della stazione. È l’inizio di una strategia di coinvolgimento dei giovani che può dare risultati solo nel medio periodo e con l’apporto di tutti».
«Ringrazio i Carabinieri per l’attenzione sul tema e l’efficacia dell’operazione – conclude il sindaco –. Sul tema sicurezza e prevenzione aumenteremo la video sorveglianza, per la quale abbiamo già ottenuto un finanziamento regionale, ma il discorso non può ovviamente risolversi nella repressione. È l’habitat del disagio da modificare, ad esempio agendo sul bullismo, per il quale abbiamo iniziato un altro faticoso percorso che sta coinvolgendo centinaia di genitori, in particolare sul bullismo e i Social network».
Il grido d’allarme arriva anche dall’azienda sanitaria dell’Alto Friuli per bocca del direttore del dipartimento dipendenze, Gianni Canzian. Lo fa mettendo sul tavolo i dati d’accesso al Sert degli under 18 «in aumento in Carnia, come nel resto della Regione».
Due gli aspetti che preoccupano l’esperto. «Innanzitutto – spiega Cancian – i minorenni arrivano già con una forte dipendenza. In passato questo era un fatto raro. Parliamo di 16 enni che fanno già uso di eroina da fumo e che pensano che questo stupefacente non rechi danno alla salute come l’eroina da endovena. Invece gli effetti sono gli stessi».
«Abbiamo inoltre sempre più a che fare – e questo è il secondo aspetto analizzato dal direttore del dipartimento – con giovani fragili, che abusano di droghe per rilassarsi. Sono ragazzi irrequieti, ansiosi. Una volta le famiglie allargate fungevano da deterrente. Oggi questi minorenni hanno alle spalle genitori anch’essi fragili».
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