Autisti di ambulanze all’osso, sospese le ferie a San Vito
Problemi di organici al pronto soccorso di San Vito al Taglaimento, complice un pensionamento senza sostituzione. Il personale è in difficoltà, il sindacato è critico.
SAN VITO. Niente ferie estive per gli autisti delle ambulanze del pronto soccorso dell’ospedale di San Vito al Tagliamento, pena il rischio di non garantire il servizio. Alla base di tale situazione una mancata assunzione, per sostituire un pensionamento, il che significa un numero di autisti ridotto all’osso. Il tutto giunge a pochi giorni dall’illustrazione (ma solo a mezzo stampa, a quanto pare) del progetto di un unico dipartimento di emergenza strutturato a livello provinciale: questione che già aveva fatto alzare la voce, per la mancanza di personale, ai sindacati, in attesa di conoscere i piani nel dettaglio. A San Vito, per garantire un’ambulanza nelle 24 ore, giornalmente, sono attualmente a disposizione, in totale, cinque autisti. Una seconda ambulanza viene attivata con un operatore socio sanitario come autista, più un infermiere.
La pianta organica. Gli autisti a San Vito dovrebbero essere, in pianta organica, sei: uno, nei mesi scorsi, è andato in pensione, ma il posto non è ancora stato rimpiazzato. Se uno dei cinque rimanenti si trovasse in ferie, non si riuscirebbero a garantire l’ambulanza per 24 ore: i turni di quattro autisti non sono sufficienti a coprirle ogni giorno. La soluzione? Sospendere le ferie.
Conferma Paolo Florean (Fp Cisl): «La conferma l’ho avuta oggi (ieri per chi legge, ndr), a luglio e agosto gli autisti del pronto soccorso di San Vito che ancora devono andare in ferie non potranno farlo per garantire il servizio. A San Vito c’è un buco, che non è ancora stato coperto in quanto la direzione generale non ha ancora deciso come sostituire la cessazione per pensionamento di un autista. Il personale avrebbe diritto, invece, ad avere le ferie estive secondo il piano ferie».
Dipartimento unico. La scorsa settimana l’Azienda ospedali riuniti del Pordenonese aveva reso noto il progetto per costituire l’annunciato dipartimento di emergenza unico. L’azienda potrà contare su tre sedi di pronto soccorso (Pordenone, San Vito e Spilimbergo), con quello di Pordenone con funzioni “hub”, ovvero di fulcro, e due punti di primo intervento a Sacile e Maniago; una centrale operativa che coordina tutti gli interventi in emergenza e anche i trasporti; un sistema di degenze intensive e semi-intensive a Pordenone, San Vito e Spilimbergo. Il tutto per «garantire i requisiti di sicurezza e una omogeneità del servizio sul territorio».
Il sindacato. La Cigl aveva reagito con l’osservazione che prima di attuare riorganizzazioni dell’emergenza servono fondi e personale, con la Regione invitata ad autorizzare le assunzioni necessarie e già da tempo note. Sul tema, Florean ancora non si esprime. Sul piano provinciale che riguarda l’emergenza spiega: «Di fatto non ne siamo ancora venuti a conoscenza: è stato presentato sui giornali ma non a noi, alle richieste non sono ancora seguite risposte».
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