Auto con tre giovani a bordo finisce nel canale Ledra, Matteo muore a vent’anni

Il giovane, che abitava a Gemona e faceva l’operaio in un’azienda di San Daniele, era con due coetanei. Gli amici, di Osoppo e Trasaghis, si sono salvati: non hanno segnalato subito la macchina finita in acqua

Anna Rosso
Matteo Pittana aveva vent’anni (qui con la divisa del Gemona Basket); al centro e a destra due momenti del recupero dell'auto
Matteo Pittana aveva vent’anni (qui con la divisa del Gemona Basket); al centro e a destra due momenti del recupero dell'auto

GEMONA. Il giovane Matteo Pittana, vent’anni soltanto, di Gemona, operaio in un’azienda di San Daniele, ha perso la vita nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 febbraio, dopo che l’auto sulla quale viaggiava assieme a due coetanei, è finita nel canale Ledra attorno all’1.15, all’altezza di via della Turbina, a Gemona.

Le fasi del recupero dell'auto finita nel canale Ledra
Le fasi del recupero dell'auto finita nel canale Ledra

Gli altri due ragazzi, entrambi classe 2003 come la vittima, sono riusciti a mettersi in salvo. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, arrivati per primi sul posto, uno di loro, il conducente – L.P., residente a Osoppo – è rimasto ferito in modo lieve ed è stato accompagnato in ambulanza all’ospedale di Tolmezzo per cure e accertamenti. L’altro, che abita a Trasaghis e che sedeva davanti, è illeso. Matteo Pittana era sui sedili dietro.

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Dinamica da chiarire

L’esatta dinamica dell’accaduto è ancora da chiarire e i punti fermi della vicenda, al momento, sono pochi. Anche perché nella giornata di ieri gli investigatori sono riusciti a parlare sono con uno dei ragazzi, considerando che l’altro era in ospedale e che le dimissioni erano previste solo in serata.

L’incidente verso l’una di notte

Stando agli elementi finora acquisti, la macchina su cui si trovavano i ragazzi, una Bmw serie 3 coupé (senza portiere posteriori), poco dopo l’una stava provenendo dalla statale 13, quando ha girato in via della Turbina e l’ha percorsa fino ad oltrepassare l’incrocio con via Sefin.

Pochi metri dopo la vettura, invece di imboccare il ponte sul Ledra che conduce verso la zona del Tagliamento, lungo una strada bianca, è “volata” sul canale (facendo un salto di un diversi metri), schiantandosi contro l’argine opposto, per poi scivolare in acqua ed essere trascinata dalla corrente per un tratto.

I ragazzi cercano aiuto

Il conducente e l’altro ragazzo che era seduto davanti sono riusciti a uscire dall’abitacolo e a risalire l’argine. Hanno raggiunto le case più vicine, tra via della Turbina e via Sefin, e hanno cercato aiuto tra i residenti. Qualcuno, pur sentendo il campanello, non ha aperto a quell’ora della notte, come ha raccontato Elda, una residente, ai giornalisti giunti sul posto la mattina successiva.

Qualcun altro non ha sentito nulla o solo voci e grida confuse. Poi, finalmente, qualcuno ha aperto e ha chiamato il 112, chiedendo l’invio di mezzi di soccorso per quei due giovani che erano tutti bagnati.

Arrivano i soccorsi

Un’ambulanza ha rintracciato i ragazzi in strada e poi ne ha accompagnato uno all’ospedale di Tolmezzo (in codice verde, ossia seguendo il protocollo previsto per pazienti con traumi non gravi). Verso l’1.50 i carabinieri hanno ricevuto la richiesta di intervento.

Sul posto sono arrivati i militari del Radiomobile di Tolmezzo, assieme ai colleghi della stazione gemonese e hanno cercato di capire che cosa fosse successo. Ma ancora non era stato segnalato l’avvenuto incidente.

L’auto in acqua

Solo in un secondo momento, facendo ulteriori domande e richiedendo precisazioni su alcuni aspetti che non erano chiari, i carabinieri hanno appreso della vettura finita in acqua e subito è stata attivata la macchina dei soccorsi, a cominciare dai sanitari e dai vigili del fuoco del paese che sono accorsi, assieme ai colleghi del Nucleo Speleo alpino fluviale e della squadra giunta da Udine con l’autoscala.

Il recupero della salma

La Bmw era poco sotto il livello dell’acqua, vicino al bordo del canale e girata su una fiancata. Il corpo di Matteo Pittana era sui sedili posteriori della vettura, ancora assicurato con le cinture. Sarà l’autopsia – disposta dal sostituto procuratore Luca Olivotto – a stabilire, nei prossimi giorni, se il decesso del giovane sia avvenuto per annegamento o per i traumi eventualmente riportati nello schianto.

Le indagini

Oltre all’esame autoptico, saranno effettuati anche gli accertamenti tossicologici – come in tutti i casi di incidenti con feriti o vittime – per sapere se il conducente guidava in condizioni psicofisiche adeguate. E al vaglio degli investigatori c’è pure tutta la documentazione della vettura (posta sotto sequestro per ulteriori verifiche), anche per verificare la copertura assicurativa.

La procura

«Siamo in attesa di ricevere gli atti – ha spiegato il procuratore capo di Udine Massimo Lia –; potremo stabilire come procedere solo dopo aver letto gli atti e aver compreso cosa è stato accertato. Verosimilmente, l’ipotesi sarà quella di omicidio stradale, ma per ora non abbiamo gli atti e gli accertamenti sono ancora in corso. Stiamo seguendo tutti gli sviluppi grazie al magistrato di turno che è in contatto con la polizia giudiziaria».

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