Automedica, un altro taglio Mezzo unico anche di giorno

Automedica unica da sabato prossimo, con base baricentrica a Gradisca nel distretto di via Fleming, non soltanto di notte, come avviene dal 21 marzo scorso, ma anche durante l’orario diurno, quello ritenuto solitamente a maggior incidenza di rischio. Acquistano concretezza dunque le voci, che si erano sparse nei giorni scorsi, di un imminente passaggio alla fase 2 della riorganizzazione del Soccorso di emergenza sul territorio isontino. A confermare la notizia è il primario del 118 e del Pronto soccorso Alfredo Barillari, secondo il quale «nulla cambierà sul fronte della sicurezza per il paziente».
«La nostra – spiega il dirigente – era la Provincia col più alto numero di automediche a fronte di esiti di salute identici, in termini percentuali, alle altre. Considerando l’evento massimale, sotto il profilo dell’emergenza, cioè l’infarto, le percentuali di recupero dei pazienti presi in carico non si discosta per territorio ed è sempre pari a circa il 10 per cento». Ciò significa che su cento persone colpite da un disturbo acuto al cuore, statisticamente dieci riescono ad arrivare all’ospedale, indipendentemente che si trovino nella provincia di Udine, Trieste, Pordenone (in queste tre già funziona un’unica auto medica) o Gorizia.
Di qui, secondo Barillari, a fronte di “esiti sovrapponibili” non si potrebbe affermare che levando un mezzo anche di giorno i cittadini saranno esposti a maggiori rischi. «L’evidenza dei dati – osserva – ci dice che il numero di chiamate per codici rossi, i casi cioè in cui il paziente è in pericolo di vita, non giustifica l’impiego di due auto mediche. In base alla riclassificazione dei codici – rileva il primario – il mezzo di soccorso (a bordo del quale si trovano un’autista-soccorritore e un Met, medico dell’emergenza territoriale) interviene solo su quelli rossi e sui gialli se l’ambulanza in quel momento è lontana».
Addio, dunque, alle auto mediche in fascia diurna a Gorizia e a Monfalcone, che per il momento rimarranno in funzione, invece, a Palmanova e Latisana anche se stando a quanto afferma Barillari presto ne rimarrà una sola anche nella Bassa Friulana, probabilmente posizionata a Latisana. Secondo i vertici aziendali l’emergenza nell’Isontino può essere coperta senza problemi da un solo mezzo h24 in aggiunta alle sei ambulanze attive di giorno (2 a Gorizia, 2 a Monfalcone, una Cormons e una a Grado) e alle 4 operanti nelle ore notturne (una in ciascuna delle località citate).
«In futuro – aggiunge il dottor Barillari – contiamo di attivare inoltre nelle ore diurne una settima ambulanza, con base a Gradisca. Ancora non lo possiamo fare per la mancanza di personale infermieristico». Quest’ultima osservazione del primario del 118 e del Pronto soccorso testimonia tuttavia il fatto che si sta incontrando difficoltà a dare attuazione a quanto enunciato un mese fa dai vertici aziendali in relazione all’assunzione (a tempo determinato) di 73 nuovi infermieri che sarebbero dovuti entrare in servizio a partire dai primi di giugno: alcuni reparti, come il Pronto soccorso di Gorizia, sono tuttora in sofferenza e in difficoltà nella programmazione delle ferie. E il “taglio” di un’automedica diurna sarà sicuramente tale da riattizzare le polemiche.
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