Autostazione di Udine aperta fino a settembre

La Tofina garantisce il servizio per altri tre mesi, ma dopo venderà l’immobile. E intanto continua la polemica politica tra il Comune e la Provincia.

ANTEPRIMA Udine 22 Luglio 2010. Stazione autocorriere chiusa e corriere in Via Leopardi questa mattina. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine.
ANTEPRIMA Udine 22 Luglio 2010. Stazione autocorriere chiusa e corriere in Via Leopardi questa mattina. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine.

UDINE. L’autostazione di viale Europa resterà aperta fino al 30 settembre. Tofina ha infatti accettato la richiesta del Comune e garantirà il servizio per altri tre mesi. Per le corriere quindi il rischio di “sfratto” è, almeno per il momento, superato. Ma i problemi restano. Massimo Tombacco, amministratore di Tofina, la società che gestisce ed è anche proprietaria dell’infrastruttura tra viale Leopardi e viale Europa Unita, ha infatti precisato che questa ulteriore proroga fino al 30 settembre «deve essere funzionale alla vendita». L’autostazione quindi resterà aperta fin tanto che andrà avanti la trattativa tra Comune e la stessa Tofina.

«Abbiamo respinto la prima proposta di 3 milioni di euro – spiega Tombacco -, anche perché non era la cifra di cui si era parlato e pure i beni, autostazione e autorimessa, non erano quelli ipotizzati inizialmente». Secondo Tofina insomma il Comune avrebbe modificato le carte in tavola. «E da quella volta – sottolinea Tombacco – nessuno si è più fatto vivo, fino al giorno prima della scadenza della concessione». Ieri infatti scadeva l’accordo sottoscritto lo scorso ottobre davanti al prefetto Ivo Salemme per la proroga dell’apertura. «Restiamo aperti anche se - sottolinea Tombacco - la Provincia, che dovrebbe darci il via libera, non ha fatto nulla. Io sono pronto a lasciare e sono sicuro che se ci sediamo attorno a un tavolo con il Comune troveremo un’intesa». Il margine per trattare però sembra essere piuttosto esiguo.

«Non possiamo certo acquistare un bene a un valore diverso rispetto a quello indicato dall’Agenzia del Demanio - precisa l’assessore all’Urbanistica, Mariagrazia Santoro - e non possiamo nemmeno acquistare appartamenti o uffici che non siano indispensabili alla funzione di autostazione. Ma siamo pronti a incontrare Tofina».

Se la trattativa dovesse andare male il Comune ha già pronto il piano B per realizzare un’autostazione nell’area “Metropark”, a fianco alla stazione ferroviaria. «Per il momento – sottolinea il sindaco di Udine Furio Honsell – siamo molto soddisfatti per avere evitato ai cittadini il disagio della chiusura. Ora però bisogna trovare una soluzione definitiva».

Soluzione che non arriverà certo da un aumento degli oneri che la Provincia riconosce a Tofina per ogni passaggio dei mezzi. La giunta provinciale infatti ha approvato una direttiva che blocca il canone a 1,68 euro più iva a passaggio. «Siamo soddisfatti che il Comune abbia trovato una soluzione adeguata sia per il breve che per il lungo periodo – ha commentato il presidente di palazzo Belgrado, Pietro Fontanini –. La Provincia, da parte sua, ha già garantito a palazzo D’Aronco 50 mila euro e conferma il finanziamento di circa 1 milione 160 mila euro per la realizzazione o acquisizione della nuova struttura. Più unico che raro comunque – ribadisce Fontanini – il caso udinese, ovvero il fatto che un privato, la Tofina srl, sia proprietario di un’area destinata a un servizio pubblico e che, per ottenere una tariffa ancora più alta di quella percepita, peraltro già estremamente elevata se paragonata al resto d’Italia, abbia messo in atto un vero e proprio ricatto interrompendo, di fatto, un pubblico servizio».

Per l’assessore provinciale, Mario Virgili però la Provincia ha fatto più di quello che le compete supportando il Comune nella soluzione di un suo problema. Per Honsell però «nei decenni i rapporti con Tofina sono sempre stati gestiti dalla Provincia». La polemica insomma continua. E il problema autostazione resta.

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