Avevano droga: arrestati alla vigilia della maturità

Pordenone, fermati in motorino con mezzo chilo di hascisc: «Era la scorta per le ferie». Concessi i domiciliari, l’esame slitta a domani

PORDENONE. Notte prima degli esami ai domiciliari per due giovani neomaggiorenni pordenonesi. Con il cuore in gola non solo per la prova di maturità, ma anche per l’accusa che ora pende su di loro: detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Una storia che rischia di costare cara Mattia Mancin, 18 anni, e al compagno di scuola Andrea Mella, 19 anni, studenti dell’Istituto professionale Flora.

Due giovani di buona famiglia, incensurati, sorpresi dalla polizia, martedì sera in centro, con quasi mezzo chilo di hascisc nei loro zainetti. Per l’esattezza, 497 grammi.

A bordo di uno scooter, i due ragazzi stavano percorrendo le vie del centro, dopo il rifornimento da un pusher in città, quando sono stati fermati da una volante della polizia, nell’ambito dei controlli antidroga. Erano le 20.30.

Quattro panetti di circa un etto ciascuno sono stati trovati nello zainetto di Andrea Mella. Un panetto di hascisc, di circa 100 grammi, in quello di Mancin.

A casa del diciottenne pordenonese, poi, è stato rinvenuto, durante la successiva perquisizione, un bilancino digitale di precisione, che è stato posto sotto sequestro.

Così i due maturandi sono finiti agli arresti. Si trovano, ora, ai domiciliari su disposizione del pm Matteo Campagnaro. Oggi si terrà l’udienza di convalida dianzi al gip, in tribunale, mentre proseguono le indagini della squadra mobile per arrivare ai fornitori degli stupefacenti.

Approvvigionamento in vista delle vacanze, si giustificheranno i due ragazzi, ma per solo consumo personale.

«Abbiamo fatto scorta – hanno spiegato – per l’estate in modo da non doverla acquistare un po’ alla volta, contattando varie persone».

Quella che, nella loro ingenuità, avevano ritenuto una mossa previdente, in realtà ha finito per cacciarli nei guai.

E mentre i loro compagni di classe, all’indirizzo alberghiero, possono concentrarsi solamente sui libri, la mente dei due giovani, ora, è preda di ben altre preoccupazioni, come quella delle loro famiglie.

Mancin avrebbe dovuto sostenere l’esame orale di maturità proprio oggi. Il nome di Mella, invece, era nella lista di domani.

Il pm Campagnaro si è interessato del caso e, grazie alla collaborazione della dirigenza scolastica del Flora, è riuscito a fare in modo che i due giovani, che frequentano l’indirizzo alberghiero, potessero sostenere l’ultima prova d’esame. L’affronteranno, tutti e due, domani.

Ma sarà sicuramente meno difficile della prova che li attende stamattina al palazzo di giustizia di Pordenone.

All’udienza di convalida, Mancin sarà assitito dal legale di fiducia Antonio Malattia, Mella dall’avvocato Alberto Fenos.

All’istituto professionale Flora gli amici sono cascati dalle nuvole: tutti li descrivono come due bravi ragazzi, estranei ai giri dello spaccio.

Mancin, raccontano, è uno sportivo, giocatore di pallacanestro a Cordenons e a scuola non ha mai avuto problemi, anzi, si candida a uscire con un buon voto.

Secondo indiscrezioni, Mancin, peraltro, avrebbe dichiarato di non aver avuto un contatto diretto con il venditore di stupefacenti martedì sera e avrebbe ribadito anche che la sua scorta di 100 grammi era per solo uso personale.

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