Aviano, la “città americana” che fa i conti con la crisi
AVIANO. È il comune che sul suo territorio conta due particolarità della provincia di Pordenone: l’aeroporto Pagliano e Gori con il 31º Fighter Wing dell’Us Air Force e la stazione turistica di Piancavallo.
Poco più di 9 mila abitanti italiani, a cui si aggiungono quelli americani, Aviano può considerarsi un unicum in provincia di Pordenone.
Elementi che hanno portato la ricchezza nei decenni passati. Tempi ormai lontani perché adesso argomento di grande attualità è la perdita di posti di lavoro: 40 gli esuberi a Nuova Infa annunciati la scorsa settimana, 43 i lavoratori di Lavinox di Villotta di Chions che vedono il loro futuro non certo roseo. E poi i 5 lavoratori di CoopCa e gli addetti dei punti vendita di Coop Operaie che saranno chiusi, una decina circa.
La crisi morde: «A partire dal 2008 – osserva il sindaco di Aviano, Stefano Del Cont Bernard – avvio della crisi abbiamo visto un continuo depauperamento dei posti di lavoro e della qualità del lavoro stesso. Abbiamo cercato di tamponare la situazione con i lavori di pubblica utilità o con contratti atipici, ma in questo modo non si da ai giovani la certezza di avere delle garanzie per il futuro».
«Anche se pensiamo di avere toccato il fondo – prosegue il primo cittadino –, ma ci preoccupa il futuro del lavoro. Nella zona produttiva c’è stato un processo di deindustrializzazione che ha riguardato i pochi insediamenti industriali e di alcune attività artigianali. Ma la cosa che per il futuro ci deve intimorire è l’impoverimento del lavoro e della sua qualità. Chiusure che hanno determinato una perdita di conoscenza nel mondo industriale».
Se dal lato del lavoro le cose non vanno bene, secondo il sindaco negli ultimi anni è cresciuto il senso civico dei cittadini.
«La comunità avianese è vista spesso come disgregata, apparentemente meno compatta e omogenea di quello che avviene in altri comuni – sottolinea il sindaco –. Invece negli ultimi anni è nata una rete sociale viva e attiva che non coinvolge ovviamente l’intera cittadinanza, ma rappresenta un elemento forte di unione e su questo bisognerà investire in futuro perché le risorse disponibili saranno sempre più limitate e i cittadini dovranno puntare più in coesione sociale che in beni materiali».
Un comune che deve fare i conti con una estensione grandissima e spesso con le critiche per lo stato di strade o marciapiedi: è il terzo comune in provincia di Pordenone, dopo Claut e Tramonti di Sotto «realtà – precisa il primo cittadino – decisamente diverse. Noi insieme ai grandi comuni abbiamo un servizio di manutenzione comunale che sta facendo un grande lavoro».
Del Cont Bernard fornisce i numeri: 30 edifici di proprietà, dalle scuole all’acquedotto, e oltre 300 chilometri di strade asfaltate da sistemare, senza contare quelle “bianche”. «In un territorio così vasto – afferma il sindaco – è inevitabile che si creino problemi qua o là. Non voglio giustificare l’operato del Comune ma tante volte la critica è immotivata perché gli operai si stanno muovendo su un territorio ampio e complesso».
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