Aviaria in un allevamento di San Giorgio di Nogaro: saranno abbattuti 25 mila tacchini. Il titolare: «Qui non era mai successo»

Il focolaio è scoppiato nell’Azienda agricola Emilio Nalon: mercoledì 23 ottobre i primi animali morti. L’assessore alla Salute Riccardi: «Fiduciosi di circoscrivere il contagio»

Francesca Artico
I capannoni dell’azienda agricola che detiene i 25 mila tacchini da abbattere e l’area vista da una strada laterale foto petrussi
I capannoni dell’azienda agricola che detiene i 25 mila tacchini da abbattere e l’area vista da una strada laterale foto petrussi

È stato individuato un focolaio di influenza aviaria nell’allevamento di tacchini dell’Azienda agricola Emilio Nalon di Armida Toffano, in via Terza Armata a San Giorgio di Nogaro. Ora tutti i capi di pollame presenti nell’allevamento, circa 25 mila capi, saranno soppressi. Il Servizio Prevenzione della Regione ha riunito martedì 29 ottobre l’unità di crisi che ha disposto l’immediato isolamento del sito e attivato tutti i protocolli di sicurezza previsti in questi casi.

La proprietà

«La cosa ci coglie di sorpresa in quanto gli animali presenti nell’allevamento sono costantemente monitorati, addirittura più di noi», afferma Armida Toffano. Rimarca però con, non senza un certo dispiacere, che «tutti i tacchini dovranno essere soppressi». Come racconta il figlio Stefano Nalon che aiuta la madre nell’allevamento, «casi simili si erano già verificati in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, mentre da noi erano stati trovati morti due uccelli migratori, uno a Latisana e uno all’Isola della Cona, per cui eravamo già allertati. In azienda – spiega – tutto è iniziato mercoledì 23 ottobre, quando abbiamo trovato morti 4 animali, e il giovedì un’altra decina. Immediatamente abbiamo segnalato l’accaduto al veterinario, ma se la mortalità è dello 0,2% la competenza passa all’Asl. Subito sono arrivati gli uomini del servizio di profilassi e portato via parte dei tacchini per effettuare le analisi, che vengono eseguite a Padova. Poi lunedì 28 sera la conferma ai sospetti: gli animali erano positivi, anche se noi già da venerdì sera lo ipotizzavamo. Il cordone di sicurezza profilattica era già stato attivato. Il prossimo step di questa vicenda, sarà giovedì 31 con la soppressione dei tacchini e il successivo smaltimento in un impianto a biogas. Dopo 42 giorni la prima sanificazione alla quale seguirà una seconda».

Nalon sottolinea che «quando pensavamo di aver superato il contagio avendo sempre attuato tutte le procedure di prevenzione, anche perché in regione non avevamo mai avuto casi simili, purtroppo è successo. È ben vero che dati alla mano, questa è la stagione più pericolosa per la trasmissione del contagio, essendo tanti uccelli migratori in movimento, ma speravamo di averla superata, invece no. Il danno, che è importante, non è solo per noi – abbiamo tre dipendenti –, ma anche per le ditte fornitrici e di mangimi”. Conclude ricordando che a inizio anno avevano effettuato lavori al tetto, togliendo la copertura in amianto e rifacendola “per migliorare il ciclo della vita degli animali».

L’assessore alla sanità del Fvg

«Seguendo anche le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul contenimento dell’influenza aviaria: il Friuli Venezia Giulia ha attivato un accurato Piano di prevenzione che, come dimostra la tempestività dell’intervento su questo specifico caso, permette all’unità di crisi di agire con puntualità per contenere il contagio», ha dichiarato l’assessore alla salute Riccardo Riccardi. Che ha poi aggiunto come in questo momento «la situazione è accuratamente monitorata, sono stati attivati tutti i protocolli di sicurezza. Siamo fiduciosi di riuscire a circoscrivere il contagio all’allevamento colpito».

Come si propaga l’aviaria

L’influenza è causata negli uccelli dal virus dell’influenza A e può presentarsi a bassa o alta patogenicità. Solitamente l’aviaria contagia gli uccelli selvatici che permettono al virus di propagarsi attraverso le feci. Normalmente gli uccelli selvatici sono portatori sani mentre il virus è molto contagioso e letale per gli animali di allevamento domestico. La presenza dell’influenza aviaria non è rara sul territorio nazionale a tutti e due i livelli di patogenicità. Nel caso dell’alta patogenicità ha conseguenze importanti sugli animali, aumentando notevolmente la loro mortalità.

Il sindaco Pietro Del Frate

«Dispiace per quanto accaduto, anche perché il danno economico sarà rilevante per l’Azienda colpita, soprattutto in prossimità delle feste di Natale, quando il prodotto è più richiesto. Purtroppo questi casi succedono» commenta il sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate

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