Azienda dei lingotti installa maxi-pressa e assume 30 operai
SAN GIORGIO DI NOGARO. La Nunki Steel di San Giorgio installerà a breve una pressa di 100 mila tonnellate, tra le più grandi al mondo, diventando così l'azienda più moderna in Europa per la produzione dei lingotti: una volta che gli impianti saranno a regime, l'azienda assumerà una trentina di addetti. Inoltre la proprietà ha già investito circa 30 milioni, e altrettanti ne investirà, per le bonifiche e l'abbattimento delle emissioni e dei rumori.
La proprietà della Nunki Steel, nuova società del Gruppo siderurgico Giva di Antonio Vienna, per la produzione e fornitura di lingotti in acciaio al carbonio, sottolinea inoltre la sua sensibilità per la sicurezza e il rispetto ambientale e delle normative in materia. In merito ai problemi acustici, come si ricorderà, circa un mese fa la Nunki era stata oggetto di un esposto (il secondo), presentato alla Procura di Udine dai cittadini di località Planais, che lamentavano forti rumori soprattutto notturni dovuti, a loro dire, agli impianti dell'azienda siderurgica, sostenendo che questi rendevano loro la vita impossibile. Non solo: protestavano anche contro l'atteggiamento avuto dalla proprietà in occasione di un incontro che, comunque, non sarebbe stato chiarificatore.
Ma Antonio Longhi, amministratore delegato di Nunki Steel, che aveva fortemente voluto l'incontro, non solo afferma che l'azienda non ha tempo da spendere in esposti «in quanto siamo impegnati a produrre e a investire nel rispetto delle regole», ma evidenzia come queste persone durante l'incontro avessero «deriso le proposte avanzate e avuto sempre un comportamento prevenuto. Noi - dice - abbiamo fatto rilevazioni sui rumori più volte e risultano le stesse del 2008, cioè prima dell'entrata in produzione. Per meglio tutelare chi abita nelle zone limitrofe e anche a nostra difesa abbiamo proceduto ad insonorizzare la fonte principale dei rumori, il forno elettrico, ma l’operazione non è andata a buon fine. Siamo per vie legali con la ditta installatrice, per cui procederemo noi a migliorare la situazione. Ci siamo impegnati con Arpa a presentare in giugno, ma lo faremo molto prima, un intervento di insonorizzazione». L'ad fa notare che quando fu acquistata, cinque anni fa, la Pmt, questa era in dismissione: nonostante ciò dei 32 operai, nei due anni di interventi di rinnovamento, nessuno è stato messo neppure un giorno in cassa integrazione: «Abbiamo investito diverse centinaia di milioni per questo sito, per creare un'azienda che ha l'ambizione di fare lingotti con un impianto unico al mondo e in regola con l'ambiente».
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