Azienda vinicola fallita Passivo a 1,3 milioni Fra i creditori il Fisco

FIUME VENETO

Due creditori di peso, l’Agenzia delle entrate e il ministero del Tesoro, sono stati ammessi ieri allo stato passivo dell’azienda vitivinicola Vigna Verde srl, con sede in via Malignani a Fiume Veneto.

La cantina, proprietaria di un capannone e di un impianto di imbottigliamento di vini e spumanti, 25 anni di storia alle spalle, ha chiesto l’autofallimento per insolvenza a giugno.

Il giudice delegato Roberta Bolzoni, con il curatore fallimentare Alberto Poggioli, ha ammesso allo stato passivo debiti per 1,3 milioni di euro, come da domanda. Si tratta di crediti privilegiati, riferiti a imposte, tasse e sanzioni.

Stanno pervenendo, tuttavia, altre insinuazioni. Il volume dei debiti, dunque, è destinato a lievitare. Le nuove domande di insinuazione saranno esaminate alla prossima udienza. Il giudice Bolzoni l’ha fissata per il 14 dicembre.

L’azienda si è ritrovata sommersa dai debiti e senza entrate. Assistita dall’avvocato Sergio Gerin, non ha avuto altra scelta che presentare i libri in tribunale. Il fallimento è stato dichiarato il 3 giugno in camera di consiglio.

A seguito di una verifica della guardia di finanza di Ravenna in un’altra società nel luglio 2019, sono state contestate a Vigna Verde violazioni della normativa antiriciclaggio (per il quale ha pagato 27 mila euro di snazioni amministrative). Nel 2020 le Fiamme gialle di Pordenone hanno accertato pagamenti in contanti, in violazione alla normativa antiriciclaggio (per le quali la società ha aderito alla definizione agevolata, versando un acconto di 130 mila euro) e scoperto ulteriori violazioni tributarie e fiscali (che hanno portato a sei avvisi di accertamento per evasione di Irap, Ires e Irap per 1,2 milioni di euro). Vigna verde srl non è riuscita poi a pagare le rate al Fisco a seguito della rescissione del contratto di affitto dei beni aziendali e del contratto di compravendita stipulato con un’altra società. —

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